Regione: Piazza Marcello Torre, Valiante, l’ennesima brutta figura della politica

 “Un brutto episodio che oscura il ricordo di un cittadino illustre morto per i suoi ideali e ne oltraggia la memoria”.  Così il presidente  della Commissione regionale D’inchiesta Anticamorra, Gianfranco Valiante, commenta la decisione dell’amministrazione comunale di Pagani di revocare l’intitolazione della piazza a Marcello Torre, l’avvocato penalista ex sindaco della città dell’agro, ucciso dalla camorra l’11 dicembre del 1980. Una decisione che giunge appena un mese dopo la cerimonia inaugurale, effettuata il 12 dicembre scorso alla presenza del presidente della giunta regionale della Campania e del presidente nazionale dell’associazione antimafia Libera, don Luigi Ciotti. “E’ triste constatare come si giochi sul ricordo di un cittadino così illustre di Pagani, oltraggiandone la memoria. Torre è una pietra miliare nella storia politica e culturale della città, simbolo della lotta alla malavita e alla criminalità organizzata e non può essere barattato in nome di scontri o capricci della politica. Intitolare una piazza a una figura cardine nella storia di Pagani rappresenta non solo un atto dovuto, che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto portare avanti senza tentennamenti, ma un monito per affermare i principi della legalità e della lotta senza sosta alla camorra”. Gianfranco Valiante auspica che vi sia un passo indietro in questa vicenda e che si faccia chiarezza per scongiurare ulteriori strumentalizzazioni: “Dopo trent’anni e’ davvero brutto come non si metta definitivamente la parola fine ad una vicenda che potrebbe servire da monito alle giovani generazioni. Invece la politica ci ha fatto l’ennesima brutta figura gettando nel dimenticatoio un grande uomo come Marcello Torre che per la sua città ebbe il coraggio di dire no ai capibastone. Una vicenda imbarazzante che getta ombre su una città dalla storia millenaria come Pagani, che fa a cazzotti con l’impegno nella lotta alla criminalità’, i sentimenti dei familiari e il senso civico”.