INAIL: Infortuni, prevenzione e dati scoordinati

Cinque milioni di euro disponibili per progetti sulla sicurezza. Il bando scade il 14 gennaio.

 Aldo Bianchini

Lunedì mattina, nel salone di rappresentanza di Confindustria Salerno, è stato presentato il bando dell’Inail per il finanziamento a fondo perduto che l’Ente ha reso disponibile per le imprese (in senso lato) che volessero predisporre e presentare, entro venerdì 14 gennaio 2011, idonei progetti per “investimento, formazione e modelli organizzativi”. Questi i tre fondamentali motivi posti alla base progettuale per entrare nella spartizione della mega-torta regionale prevista in 5milioni di euro. Leggendo i report giornalistici a commento della convention si evidenziano alcuni punti deboli. Dico subito che una prima gaffe l’Inail l’ha consumata presentando pubblicamente il progetto a pochi giorni dalla sua scadenza. Ma si sa, la comunicazione non è il suo punto forte, almeno in questi ultimi anni. La seconda gaffe, a mio sommesso avviso, l’ha consumata direttamente la dirigente provinciale dell’Ente, Donatella Volino, quando ha dichiarato testualmente che “E’ importante innestare il concetto della sicurezza nel mondo scolastico …”. Dico questo perché la giovane, seppur brillante, dirigente dell’Inail dimentica o non conosce affatto tutta l’attività comunicazionale che proprio la sede provinciale di Salerno lanciò negli anni ’90. Attività che produsse effetti veramente rivoluzionari non solo con l’attuazione di una forte sinergia con il mondo della scuola (dalle elementari alle superiori) ma anche con il mondo della politica e delle istituzioni. C’erano dirigenti come Bruno, Giordano, Cucciniello e Langella. Da quell’attivismo prese anche spunto un progetto regionale, voluto e coordinato da Gabriele Goglia e Sergio Maione, che si estese a moltissime aziende del territorio ed interessò anche la “comunicazione interna” allo stesso Inail. Seguì la gestione di Luigina Vietri che smantellò il progetto regionale interno ed esterno. La comunicazione fu prima accentrata a livello nazionale dove alcuni soloni (che con la comunicazione non avevano proprio nulla a che fare, a cominciare da Violante!!) fecero propri soltanto alcuni spunti progettuali arrivando finanche a pubblicare messaggi antinfortunistici su “Topolino”, finendo però con l’allontanarsi dal territorio e dalle sedi provinciali dove, come a Salerno, la comunicazione presto scomparve del tutto. Ma al di là del chiacchierificio che è la costante sempre presente nei convegni e nei seminari nessuno ha fatto qualcosa di concreto, neppure l’Ente Provincia che dovrebbe essere delegato dalla Regione in materia di sicurezza, prevenzione e igiene sui luoghi di lavoro. Il decantato “tavolo di concertazione provinciale”, ispirato addirittura dal presidente Napolitano, non è mai decollato. La terza debacle è costituita dai dati percentuali degli infortuni che determinano un quadro riepilogativo alquanto scoordinato, probabilmente è colpa dei giornalisti non esperti in questo delicato settore ma la confusione regna sovrana. Sarebbe opportuno che l’Inail riprendesse questo aspetto molto importante per catalogare meglio la casistica e renderla più comprensibile al grande pubblico perché anche le statistiche sono un momento culturale molto importante per l’analisi dettagliata del fenomeno infortunistico così costoso per l’economia nazionale. L’ultima osservazione  la vorrei riservare sempre ad una dichiarazione della Volino quando, riferendosi agli incidenti stradali, afferma che “è una categoria, quella di coloro che lavorano percorrendo le strade come i camionisti, gli autisti, molto spesso soggetta a turni massacranti e forti esposizioni a rischio…”. E fa riferimento la dirigente dell’Inail alla situazione delle infrastrutture ed agli atteggiamenti comportamentali (concentrazione, stanchezza, stress, uso stupefacenti e alcool) come condizione aggravante nel determinismo degli infortuni. Rispetto il pensiero della dirigente ma vorrei anche segnalare che l’Inail non può rimanere immutabile e trincerato nel suo fortino e con il suo pensiero che spesso non è al passo con i tempi e con le scelte politiche globali. Infine ci sarebbe qualche considerazione sull’essenza della stessa “mission” dell’Inail che sembra sempre di più allontanarsi da quella che fu tanto celebrata nell’anno del suo centenario, il lontano 1998 anno in cui nell’Hotel Excelsior di Napoli fu celebrato il congresso mondiale sulla sicurezza. La mancanza di spazio mi impone di riparlarne, semmai, in una prossima occasione.