Vissani: “Il caggianese” il miglior olio italiano

Michele D’Alessio

Che l’olio di oliva Extravergine del Tanagro, del Vallo di diano, del Cilento o del Salernitano in genere, fosse buono non c’erano dubbi, ma che fosse il migliore d’Italia, aveva sempre avuto degli eretici. Oggi , invece, a dimostrazione di chi fa le cose con serietà e passione, i risultati e le soddisfazioni non mancano. Ma andiamo per ordine. Quest’anno si è tenuta dall’11  fino al 10 dicembre 2010, nel ristorante (Casa Vissani)del noto chef  televisivo Gianfranco Vissani di Terni,(Umbria) l’evento OliVia , un concorso di presentazione di oli novelli italiani. Ogni giovedì e venerdì della settimana, si sono alternati 10 produttori di Olio, provenienti dalle migliori zone di produzione d’olio d’Italia a denominazione D.O.C., (Toscana, Umbria, Puglia, Liguria ecc.) come  Cipolloni , De Carlo, Frescobaldi,  Agraria Riva del Garda, Terra di Brisighella, Terre Bormane Antinori,  Azienda Agricola Cusmai,  e naturalmente l’azienda Pucciarelli di Caggiano  con l’olio “Il Caggianese”. Come si vede dal nome delle Aziende e frantoi sono tra i più  rinomati d’Italia. Il dott. Francesco Antonio Pucciarelli ha presentato il suo ex vergine di oliva nella penultima serata dell’evento, Giovedì 9 Dicembre. I produttori durante la serata di presentazione venivano assistiti da un tecnico degustatore, in modo d’aiutare a rispondere e a capire meglio il Mondo di OliVia, attraverso i Novelli oli delle 10 serate. Il programma  si spiega attraverso tre  tecniche ovvero, la prima tecnica di risposta alle domande e di assaggio del prodotto, la seconda pratica ovvero di degustazione del menù presentato da Gianfranco Vissani per il produttore in questione mentre la terza consistenza sarà legata al voto da 1 a 10 sul prodotto, sulle pietanze e ultimo ma non ultimo sul servizio. A sorpresa poco prima di Natale la competizione ha dato questo verdetto : Miglior olio extravergine di oliva “Il caggianese”  dell’azienda agricola Pucciarelli Francesco A. con un voto  di 9,60, che l’ha spuntato anche sul fior fior degli oli italiani come Antinori(zona del Chianti Classico, nel Comune di San Casciano Val di Pesa, Toscana) o sul DOC “Terra di Brisighella” (Emilia Romagna) e addirittura sul Laudemio di Frescobaldi  dell’azienda Marchesi (il Top dell’olio Italiano delle Annate 2008 e 2009). L’olio “Il Caggianese” del dott, Pucciarelli Francesco Antonio, dentista per professione e Ristoratore per passione, proprietario della Locanda  Severino nel pieno centro storico di Caggiano (SA) lo ha presentato abbinato con questo menù preparato da Gianfranco Vissani: Sogliola, chiodini, rape rosse e porro, fonduta di arachidi tostate e rosmarino; Mozzarella di Bufala, spuma di cioccolato bianco e scarola, salsa di vitella al Pernod; Anatra speziata alle fave di tonca con tatin di melanzane e marasche, salsa di noci al nocino; Babà al rhum con salsa di vaniglia al rosmarino e mirtilli; Piccola Pasticceria, caffè Illy e  Praline, piatti che hanno esaltato ancora di più le caratteristiche principali dell’olio come l’Odore, Intenso fruttato fresco; il Sapore, Piacevole gusto pieno ed equilibrato con richiami al carciofo e fragranze erbacee con retrogusto amarognolo piccante e alla vista  il Colore, Verde con modeste variazioni in giallo. Come ci Racconta il dottor Pucciarelli “Olio Extravergine di oliva “Il Caggianese” proviene dalla zona di produzione di Caggiano, nel pieno centro delle colline del  Salernitano ad una Altitudine di 600 m sul livello del mare , con un Cultivar 100% Frantoio, il periodo di raccolta è fine ottobre – inizio novembre con un sistema di raccolta, un piccolo scuotitore meccanico o il metodo tradizionale di raccolta a mano, per il sistema di estrazione viene utilizzato il  Ciclo continuo di estrazione a risparmio d’acqua (sistema ARA) e viene conservato in confezione  vetro di  0,750, con un abbinamento ideale con  carne e pesce, insalate e legumi cotti o crudi. Chimicamente risulta con un’Acidità < 0,20 e Perossidi: < 6,00,  oltre al classico olio Extra vergine, con cui ha fatto il primo premio, produco anche altri tipi di oli, di qualità superiore l’olio Extra vergine denocciolato, prima della spremitura le olive vengono denocciolate e poi macinate, ciò permette di avere un olio con più polifenoli (profumi) e meno acidità, per  una conservazione migliore, un altro olio che produco è l’olio agrumato, con aggiunta di succo di limone, che nel mio ristorante abbino con il  pesce e i formaggi e vino della mia azienda”. In merito all’evento, da una  battuta presa su internet  e dalle tv locali, Gianfranco Vissani  ha dichiarato anche se non mai ha detto il nome dell’olio vincitore  “…è stato eccitante presentare un prodotto di così estrema cultura e raffinatezza italiana…”. Il Vallo di Diano finalmente ha trovato un interprete moderno, sia per la  valorizzazione dei prodotti e la  biodiversità agricola in primis, che sfocia in  pure arte gastronomica apprezzata e segnalate dalle migliore guide gastronomiche Italiane come il Gambero Rosso, La famosa Guida Michelin e tanti altri. A veder questi risultati e apprezzamenti fuori dal Vallo e di Salerno, fa accrescere ancor di più il rammarico e chiedersi come mai, con questa alta qualità dei prodotti agricoli, non riusciamo, non dico a sfondare, ma nemmeno a decollare sui mercati, ad avere dei canali di distribuzione,  cosa ci manca? Quali sono gli ostacoli effettivi? È solo colpa della Politica o c’è altro? Che fine hanno fatto i vari concorsi come la “Goccia d’Olio”  che premiava (e stimolava) i  produttori che avevano prodotto l’olio qualitativamente ed organoletticamente più valido di ogni paese dell’Alto Tanagro e Vallo di Diano, giudicato da un’ apposita commissione tecnica.