Salerno: tagli al trasporto pubblico locale, la Fit Cisl provinciale difende i 200 posti di lavoro

Proclamato lo sciopero dei trasporti dei mezzi pubblici dalle segreterie regionali di  Cgil, Cisl, Uil e Ugl per il prossimo 14 gennaio, a seguito dei tagli decisi dalla Regione Campania ipotizzati per il 2011, anche la Fit Cisl salernitana si mobilita per la protesta. Forte preoccupazione, in merito alla riduzione dei contributi per i servizi di trasporto pubblico locale e all’aumento delle tariffe, è stata espressa dal segretario della Fit Cisl provinciale, Sergio Galdi.“In questa ottica si prospetta una riduzione delle risorse a disposizione delle aziende esercenti trasporto pubblico e quindi una diminuzione dei servizi. Tutto ciò provocherà un grave disagio per tutti coloro che non possono permettersi il trasporto privato. Mai come ora, questo provvedimento è inopportuno”, ha affermato il numero uno del sindacato di categoria.“In questa fase di crisi economica a nostro avviso dovrebbero incentivare l’offerta del trasporto pubblico in quanto le famiglie hanno seri problemi ad arrivare a fine mese e l’unico mezzo più vantaggioso economicamente in termini di mobilità e proprio il trasporto pubblico. Ritengo che un Paese esprima la propria civiltà e democrazia in base ai servizi che offre alla popolazione”, attacca Galdi. Dati allarmanti, visto che, secondo la Fit Cisl salernitana “restano in bilico 200 posti di lavoro solo nella città di Salerno e 3000 nell’intera regione”. “Siamo molto preoccupati per la ripercussione sulle famiglie, costrette ad affrontare solo aumenti. Nel 2011 è previsto un rincaro medio per la spesa alimentare del 9,6 %. Non voglio aggiungere altro, se non che l’espressione del nostro forte disappunto, visto che certi provvedimenti vanno discussi con larghissimo anticipo con le parti sociali. E’ senz’altro palese”, conclude il segretario Galdi, “che, in una situazione socio-economica estremamente grave, la confusione con interventi unilaterali inaspettati, non condivisi e non necessari, porti un ulteriore danno alla mobilità cittadina”.