Salerno: Antimafia, gli occhi sulla piazza

Aldo Bianchini

Il problema degli avvisi di garanzia notificati a Vincenzo De Luca e Alberto Di Lorenzo per la questione della nomina di quest’ultimo a project manager del termovalorizzatore, secondo i bene informati del palazzo, potrebbe essere soltanto uno specchietto per le allodole. Il vero problema si troverebbe nel solaio di Piazza della Libertà che potrebbe portare alla notifica di nuovi e più avvisi di garanzia nel senso allargato del termine, quindi la piattaforma di indagine sarebbe molto più ampia del previsto e dovrebbe coinvolgere numerose persone.  Insomma se gli avvisi a De Luca e Di Lorenzo possono giustamente, come dice la difesa, essere catalogati tra gli atti dovuti a seguito della conclusione delle indagini, questa volta invece si tratterebbe di avvisi veri e propri e molto più pericolosi. Ma veniamo a i fatti. Nell’ultima puntata di questa inchiesta vi abbiamo raccontato di come i Carabinieri avessero filmato il trasporto di amianto (tubi, coperture, eternit, ecc.) dall’ex pastificio Amato fino a Piazza della Libertà attraversando pericolosamente tutta la città di Salerno. L’indagine dell’Arma sembrerebbe non essere finita con il trasporto ma, stando ai bene informati, si sarebbe spostata in uno dei palazzi che si affacciano direttamente sulla piazza. Speciali gruppi di carabinieri, scientificamente appostati su qualche balcone, avrebbero filmato h/24 tutto quello che sarebbe avvenuto nel cantiere della piazza. Sarebbero, così, state filmate le fasi di lavorazione e triturazione di tutti i materiali contenenti amianto provenienti dal dismesso pastificio ed anche le polveri insalubri che di conseguenza si liberavano nell’aria. Immenso il rischio per la salute di tutti i residenti, non solo nei palazzi adiacenti la piazza, ma anche in quelli che guardano la stessa piazza dall’alto. Ma c’è di più. Il materiale triturato sarebbe stato impiegato per la successiva preparazione del calcestruzzo utile al “getto del solaio” della Piazza che, a questo punto, di Libertà avrebbe veramente molto poco. La Procura della Repubblica starebbe procedendo con tutte le precauzioni del caso ed aspetterebbe il rapporto sulle analisi del materiale prelevato con i carotaggi dall’Arpac per valutare le decisioni da prendere. Nel caso venisse dimostrata la presenza di amianto sarebbero, veramente, guai seri per tutti. Pensate che si potrebbe addirittura arrivare all’ordinanza di rimozione del solaio per motivi di salute pubblica con il conseguente addio alla piazza più grande d’Europa. Meraviglia  comunque questa perplessità della Procura a procedere d’urgenza, qui è in ballo la salute della gente e di fronte a ciò non ci sono se e ma che tengano, bisogna procedere e basta; la Procura probabilmente va con precauzione perché il rapporto dell’Arpac dovrebbe arrivare nei primi giorni di questo nuovo anno. Nel frattempo si sarebbero allertate anche le imprese dell’ATI che si è aggiudicata la gara per la costruzione del Crescent. Solo per la cronaca ricordiamo che l’ATI aggiudicataria avrebbe già versato nelle casse comunali quei tredicimilioni e passa di euro richiesti dal bando. Fortunatamente per l’ATI i suoi attenti legali avrebbero inserito la clausola rescissoria secondo cui in caso di allontanamento nel tempo dei lavori il Comune dovrebbe subito restituire il bonus incassato. Un’altra tegola, dunque, sul capo dell’amministrazione comunale. Senza contare che l’avv. Lentini starebbe aspettando soltanto la pubblicazione della delibera taglia-suoli destinati al termovalorizzatore per preparare il ricorso. Ma sulla stessa delibera sarebbe anche appuntato l’occhio vigile della Procura che, sempre per cautela, aspetterebbe anch’essa la pubblicazione del deliberato del 29 dicembre scorso. Insomma un inizio d’anno tutto spumeggiante sul versante giudiziario, però, e non come in piazza Amendola per la fine dell’anno.

 

2 pensieri su “Salerno: Antimafia, gli occhi sulla piazza

  1. e’ veramente sconcertante,questa notizia , spero non sia vera .ma la sola ipotesi che lo fosse,mi .lascia esterefatto. dunque si e’ costruito un assurdo manufatto sulla pelle dei cittadini ignari,e’giocofoerza truffatti da un vile ,che si atteggia ,sempre e’ comunque possessore ,della sola verita’. allucinante .

  2. I salernitani hanno diritto di sapere se è vero che camion non autorizzati hanno trasportato l’amianto, senza alcuna precauzione, per le strade cittadine e se è vero che l’amianto, una volta incautamente triturato, è finito nel cemento del Crescent. Se tutto questo fosse vero, saremmo in presenza di un crimine di rilevanti proporzioni e di grande allarme sociale. Il Sindaco deve chiarire immediatamente e la Procura della Repubblica deve accertare la sussistenza di eventuali reati.

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