Sala Consilina: riassetto degli enti comprensoriali, molto rumore per nulla

Lorenzo Peluso

Anno nuovo, problemi vecchi. Il riassetto degli enti comprensoriali sembra essere il primo punto nell’agenda politica degli amministratori del Vallo di Diano. Il primo, in ordine di tempo, a riaccendere la questione “soppressione enti inutili” è ancora una volta Rocco Giuliano, Consigliere provinciale ed attuale presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio di bacino SA 3 oltre che vicesindaco del Comune di Polla. “Bisogna eliminare gli enti inutili. Sono troppi e le competenze si accavallano. Basterebbe accorpare tutti questi enti per ottimizzare i servizi – asserisce Giuliano, che continua – per esempio se venissero soppressi alcuni enti, si potrebbe rafforzare l’attività di prevenzione e protezione del territorio che rientra nei compiti specifici della Comunità Montana. Attualmente  tra Comunità Montana, Consorzio di Bonifica, Consorzio di Bacino, Gal, Piano di Zona e chi più ne ha più ne metta c’è un accavallarsi di compiti e funzioni che riducono la capacità di intervento, a fronte di una spesa eccessivamente esosa” conclude Giuliano. In effetti la questione “enti inutili” parte proprio dalla necessità di razionalizzare la spesa corrente. Va detto che funzioni e compiti assegnati agli enti, almeno sulla carta, hanno una precisa connotazione e che molto difficilmente si riesce ad attuare, ad esempio, un accorpamento tra Comunità Montana e Consorzio di Bonifica. Per un motivo molto semplice: nel caso in questione il Consorzio di Bonifica è costituito da una corposa quota di privati che non solo lo hanno costituito nel lontano marzo 1926 ma che continuano ad alimentarne le finanze attraverso il pagamento della quota di bonifica, annuale, e che ne eleggono le loro rappresentanze. A questo si aggiungano i compiti, molto chiari ed identificati, nel caso di specie: manutenzione ed erogazione del sistema irriguo di valle, attraverso canali ed impianti modernissimi realizzati dallo stesso ente.  Per non parlare del GAL o del Piano Sociale di Zona che per loro natura non solo hanno compiti specifici non assimilabili ad altri Enti ma soprattutto, come nel caso del GAL, hanno una natura prettamente privatistica. Insomma una proposta, quella del Consigliere Giuliano, che sembra lasciare il tempo che trova. Questione a parte quella del Consorzio di Bacino SA 3 che almeno per quanto attiene la gestione del ramo rifiuti ha già intrapreso una strada ben nota: quella della provincializzazione. Mentre per quanto attiene le altre competenze, di diretta emanazione dei comuni consorziati, non appare attuabile, almeno in tempi brevi, una soppressione. Anzi, si potrebbe aggiungere, che proprio il Consigliere Giuliano, in qualità di presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio si potrebbe far promotore dell’eventuale soppressione, ma questo a leggere le varie dichiarazioni, davvero non appare. Nel frattempo sul fronte Comunità Montana si registra l’ottimismo del presidente Raffaele Accetta che per il nuovo anno si augura una rinascita dello stesso ente. “Anche se ancora non è completamente chiaro il quadro nel quale andremo a muoverci, c’è bisogno che alle Comunità Montane vengano assegnati nuovi compiti e nuove competenze –  asserisce Accetta, che continua – la nostra struttura organizzativa, se messa in condizione di operare, è capace di poter soddisfare qualsiasi esigenza. In questi due anni, infatti, pur tra grandissime difficoltà, abbiamo ottenuto risultati lusinghieri, a dimostrazione che basterebbero le giuste risorse, umane e finanziarie, per mettere in moto una macchina operativa di grandissimo spessore; quindi speriamo bene” conclude Accetta.