Ritratti Africani: la notte a passeggiar sotto le stelle

Padre Oliviero Ferro

La sera, nei villaggi africani, è un momento magico. Nella nostra casa, a Nefa (Camerun),quando viene buio, tutto entra in un mondo diverso. Si sentono in lontananza i cani abbaiare, un po’ di musica che sale dalle strade. Le luci delle donne che fanno la cucina e che cantano i loro canti pieni di nostalgia. Qualcuno che ritorna stanco dal lavoro. Tutto un mondo che termina la giornata, la dura giornata di lavoro. E tu , che hai lasciato il tuo paese, la tua famiglia, i tuoi amici dell’Italia,ti ritrovi qui, in un mondo diverso, in cui hai cercato di farti amico. Poi cominci a passeggiare intorno alla casa. Il cane da guardia ti viene vicino. Lo accarezzi. Vorresti chiacchierare con lui. Non ti può rispondere. Capisce che vuoi restare solo e va ad accucciarsi vicino alla pianta dai fiori rossi. Allora alzi lo sguardo verso il cielo e guardi le stelle. Non riesci a contarle. Sono tante e luminose. Sembra che qualcuna si avvicini verso casa. Forse è solo un impressione. Sono i tuoi pensieri che vanno lontano verso chi ti ha dato la vita, che ti ha aiutato a crescere, chi pensa a te. Lo sai che papà e mamma se ne sono andati a riposarsi in paradiso. E da lassù ti guardano, ti incoraggiano. Ti dicono di non perdere la voglia di vedere in ogni persona il ritratto di Dio. In ognuna c’è un qualcosa di bello, di simpatico, di interessante. Non dimenticartelo mai, è il loro consiglio. Mi fermo ancora un po’ e mi sembra di vederne due molto più lucenti. Forse sono loro. Non lo so,ma voglio crederlo. Anzi altre si avvicinano e formano una costellazione. Io penso che sono tutti quelli che ho conosciuto e con cui ho condiviso un po’ della mia vita. Un’altra costellazione si sta formando vicina. Forse sono quelle persone con cui ora sto vivendo e quelle che in Italia stanno pensando a me:  Quando,d’un tratto,esce splendente la luna. Mi manda i suoi raggi e piano piano mi fa addormentare….