Salerno: Antimafia, amianto dal pastificio alla piazza

Aldo Bianchini

Ieri, con grande democraticità, questo giornale ha ospitato per dovere deontologico la smentita inviata dall’ESA Costruzioni Generali srl in merito alla notizia della notifica dell’interdittiva antimafia notificata per i lavori, o almeno una parte di essi, di realizzazione di Piazza della Libertà. Dalla smentita, in vero, sono emersi due aspetti importanti; il primo è la conferma che la interdittiva è stata notificata davvero anche se non all’Esa; il secondo è ancora più inquietante e riguarderebbe una pratica inconsueta del subappalto che, comunque, la si giri è assolutamente irregolare. Si tratterebbe, in buona sostanza, di lavori subappaltati dal concessionario (Tekton di Napoli) all’impresa Esa srl e da quest’ultima in parte affidati con un successivo subappalto ad altre micro-imprese, due delle quali colpite dall’interdittiva prefettizia. La Esa, ovviamente, non entra nel merito dell’amianto prelevato dall’ex pastificio Amato e presumibilmente depositato nello scavo di Piazza della Libertà; anzi la Esa per quanto di sua competenza esclude tassativamente che sue maestranze abbia no potuto fare una cosa del genere. E allora chi ha effettuato il trasporto di materiale così ad alto rischio? La domanda sarebbe certamente annoverabile tra quelle delle cento pistole se non avessimo captato una notizia che, se vera, farebbe davvero tremare le vene e i polsi a molti. Sembra che l’amianto altamente pericoloso sia stato trasportato a bordo di camion (neppure tanto muniti di sistemi di prevenzione!!) che avrebbero attraversato tutta la Città a più riprese ed in orari particolarmente affollati di traffico per meglio occultare il carico. Qualche uccellino impertinente avrebbe (il condizionale è d’obbligo) avvertito i Carabinieri che, niente meno, avrebbero addirittura filmato di nascosto uno o più viaggi del genere. Ma ci sarebbe di più. I Carabinieri, giustamente, mica il filmato lo hanno occultato; assolutamente no. Avrebbero rapportato i fatti alla locale Procura della Repubblica e sarebbero, verosimilmente, rimasti in attesa delle determinazioni del procuratore capo Franco Roberti che fino a questo momento non avrebbe ancora deciso alcunché.  E perché?, perché probabilmente aspettava ed aspetta il rapporto dell’Arpac e l’interdittiva del Prefetto (che è arrivata il 23 dicembre 2010). Ma al di là delle probabilmente giuste cautele del Procuratore qui si impongo immediatamente controlli seri ed a tappeto innanzitutto per i subapppalti a catena che, come in una sorta di scatole cinesi intercomunicanti, sono contrari alla legge e potrebbero nascondere lo sfruttamento della mano d’opera e il lavoro nero. Per non parlare, ovviamente, della salute di tutti i residenti nella zona di Piazza della Libertà, fatto che da solo dovrebbe smuovere qualsiasi apparato dello Stato, Procura compresa.

Un pensiero su “Salerno: Antimafia, amianto dal pastificio alla piazza

  1. Ancora complimeti per il terzo articolo, caro Aldo io mi chiedo dove sono finiti i verdi, gli ecologisti,legambiente ,il wwf, gli animalisti ecc … che protestano per ipotesi di centrali ad energia nucleare e non dicono nulla sul trasporto di amianto in giro per la nostra Città Europea ? … ops staranno passando forse il Natale in Sudafrica ?

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