Salerno: Arma, custodia cautelare

In tarda serata  i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, hanno dato esecuzione ad un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Assise di Salerno nei confronti dei fratelli Forte Antonio di 60 anni e Gennaro detto “Rosario” di 56 anni, elementi di vertice del clan camorristico c.d. dei “F.lli Forte egemone in Baronissi, perchè ritenuti responsabili dell’omicidio dell’imprenditore salernitano Acconcia Vincenzo, trucidato in località “Masso della Signora” di questo centro il 13 giugno 1990, mentre a bordo del proprio ciclomotore percorreva il tratto di strada collinare che collega la detta località a Salerno, condannando i medesimi Forte alla pena dell’ergastolo per il predetto omicidio e, rilevando esigenze cautelari – con il gravissimo pericolo di reiterazione delle medesime condotte criminose, desumibile dalla personalità degli stessi – ne ordinava la custodia cautelare in carcere per i reati di concorso in omicidio pluriaggravato, estorsione tentata ed altro. Le indagini in questione, venivano avviate dal Reparto Operativo ed integrate con il contributo di vari collaboratori di Giustizia che hanno corroborato gli esiti di indagine acquisiti dai militari operanti. I fratelli Forte Antonio e Gennaro, unitamente ad altri 27  soggetti, sono stati già condannati, per associazione camorristica, nell’ambito della cosiddetta operazione “Gattopardo” condotta dagli uomini del Reparto  nell’Aprile del 2001. Forte Antonio, tra l’altro, sta già scontando un ergastolo per  l’omidicio di Toriello Tommaso detto “ ‘o francese”, eseguito, nella frazione Lancusi, agro del Comune di Fisciano il 19 agosto 1983, dallo stesso Forte Antonio, Genovese Francesco e Ignoto Vincenzo, a seguito di indagini condotte anche in questo caso dagli uomini del Nucleo Investigativo in piena sintonia con la Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Dott. Franco Roberti, motivo per cui è stato raggiunto dall’ordinanza cautelare odierna presso il carcere dove si trova ristretto. Forte Gennaro veniva, catturato nella propria abitazione di Baronissi e tradotto presso la Casa Circondariale di Salerno-Fuorni a disposizione dell’A.G. L’omicidio Acconcia maturava nell’ambito dell’associazione camorristica denominata “Nuova Famiglia” di cui I predetti f.lli Forte fanno parte, con l’autonomia del proprio sodalizio camorristico noto come “Clan Forte” operante in Baronissi e comuni limitrofi, tanto che Forte Gennaro nella sua qualità di mandante, Forte Antonio e Manzi Michele Arcangelo (deceduto) quali esecutori materiali, ottenuta “l’autorizzazione” di Visciano Angelo detto “’o caprariello” (deceduto), loro capozona, cagionavano la morte all’imprenditore Acconcia esplodendogli contro un colpo di pistola calibro 45 che lo attingeva al capo. Le indagini dei militari operanti hanno dimostrato che Acconcia Vincenzo venne “giustiziato” dopo ripetute intimidazioni e minacce di morte rivolte dai medesimi arrestati, al fine di procurarsi l’ingiusto profitto conseguente alla consegna ai medesimi responsabili dei proventi di denaro realizzati dall’Acconcia con l’esecuzione di lavori edili ottenuti con mezzi illeciti dagli stessi f.lli Forte nella prima metà degli anni 80’, nonchè per costringere lo stesso Acconcia ad abbandonare i lavori edili per la costruzione di nr.48 appartamenti in località “Masso della Signora” agro di Salerno in modo da far ottenere la successive assegnazione ad imprese controllate dai F.lli Antonio e Gennaro Forte per l’esecuzione dei lavori stessi. Non avendo l’Acconcia accettato l’imposizione, venne barbaramente trucidato.