Mobbing: da Valletta a Pica
Politici, amministratori, esperti, tutti insieme per parlare di mobbing in difesa della dignità del lavoro e proporre strategie di contrasto al dilagante fenomeno.
Aldo Bianchini
“Mobbing, dignità del lavoro e strategie di contrasto”. Questo il tema del convegno, sull’attività di prevenzione e di contrasto del fenomeno del mobbing sui luoghi di lavoro, svoltosi nell’ampio e prestigioso salone di rappresentanza della Camera di Commercio di Salerno secondo lo schema voluto dal Presidente della Commissione regionale per la prevenzione del fenomeno del mobbing sui luoghi di lavoro Donato Pica. In campo, o meglio in cattedra, il meglio di quanto oggi la piattaforma politico-istituzionale-amministrativa e scientifica possa offrire, almeno a livello della regione Campania. Un buon lavoro, dunque, portato avanti con determinazione e caparbietà dal consigliere regionale del PD on. Donato Pica. Ma perché oggi (in verità da qualche anno!!) si parla tanto di mobbing e perché di questo male endemico che offende la dignità di ogni singolo lavoratore se ne parla a cadenza intermittente ed in periodi particolari legati al susseguirsi delle fasi politico-sociali che ogni Paese vive nel corso della propria storia. Va detto che il fenomeno del mobbing, antico quanto l’uomo, è direttamente legato allo “stato sociale” di un popolo. Il primo esempio di mobbing allo stato puro, esercitato senza se e senza ma, è quello che migliaia di operai hanno vissuto in Fiat ad opera di Vittorio Valletta, soprattutto negli anni del secondo dopoguerra, quando non solo la casa automobilistica ma tutto il Paese preparava e si preparava all’esplosione di quel boom che passerà alla storia sotto il nome di miracolo economico. Valletta arrivò a praticare il mobbing come esercizio quotidiano, forse anche fisico, in maniera assolutamente contestabile. Va, però, detto che quella stagione probabilmente fece svegliare il Sindacato e produsse la emanazione dello Statuto del Lavoro di Gino Giugni, statuto che ancora oggi (seppure bisognevole di ammodernamenti) resta come una pietra miliare ed incancellabile per il mondo del lavoro dipendente. Il ragioniere di Sampierdarena alla fine fu anche premiato e nominato “senatore a vita”; aveva rimesso la Fiat su un piedistallo di assoluto prestigio mondiale e tanto bastò. Poi, per decenni, sulla scia del “miracolo economico” non si è parlato più di mobbing; lo stato sociale consentiva di respirare anche se il fenomeno insidioso non si è mai spento, era soltanto sottotraccia, pronto a riesplodere come ai giorni nostri. Ed è riesploso proprio perché lo stato sociale è ritornato prepotentemente in discussione, il lavoro è una chimera, il Paese è invaso dai flussi immigratori internazionali, il Sindacato ha perso quel lume che lo reggeva negli anni 60 e 70, la politica sta lentamente ricostruendosi dopo le macerie di tangentopoli e gli altri poteri forti dello stato vanno ognuno per proprio conto e in direzioni diametralmente opposto all’interesse generale del Paese. Oggi c’è più coscienza e il mobbing è una materia che è stata ricondotta nell’alveo di diverse disposizioni di legge che dovrebbero garantire innanzitutto la dignità del lavoratore. Ma ritorniamo subito all’attualità per dire che l’incontro presso la CCIAA di Salerno, voluto da Pica, ha registrato la partecipazione dei consiglieri regionali facenti parte della IV Commissione Speciale e dei rappresentanti istituzionali dei Comuni della Provincia di Salerno. L’incontro è stato moderato dal dott. Domenico Della Porta (Docente medicina del lavoro Università di Salerno. I lavori sono stati aperti dal Presidente della Camera di commercio di Salerno Augusto Strianese e il Presidente della IV Commissione Speciale Donato Pica. Per gli aspetti psicosociali, sono intervenuti il dott. Giovanni Nolfe (Centro Psicopatologia del lavoro Asl Na) e il dott. Nicola Botta (Psicologo e Psicoterapeuta Asl Salerno); per gli aspetti giuridici il dott. Emilio Balletti (Docente ordinario diritto del lavoro), la dott.ssa Rosaria Saturno (Avvocato Giunta Regionale Campania) e la dott.ssa Ippolita Laudati (Magistrato Sezione Lavoro Tribunale Salerno); per le strategie di contrasto la dott.ssa Lucia Senesi (Consigliera di parità Provincia di Salerno) e la dott.ssa Rocchina Staiano (Docente medicina del lavoro Università di Teramo). Per una maggiore completezza sarebbe necessario raccogliere le proposte e i suggerimenti di tutti gli oratori in un documento finale, di questo dovrà farsene carico l’ufficio organizzativo.