Berlusconi resta in sella

Angelo Cennamo

Nel giorno del giudizio Berlusconi incassa la fiducia sia al senato che alla camera. E’ la seconda volta che accade in poco più di due mesi. Il dato è molto importante per due ragioni essenziali. La prima. Chi dava per finito il premier ( sinistra, udc, finiani e grande stampa) e sperava di sostituire l’attuale governo con un esecutivo posticcio, retto cioè dalle forze politiche sconfitte alle ultime elezioni, con l’aggiunta dei secessionisti di Fli, dovrà ricredersi e rassegnarsi ad altri scenari. La maggioranza che da oggi Berlusconi avrà alla camera sarà sì risicata, ma si tratterà pur sempre di una maggioranza. Questo consentirà al presidente del consiglio : 1) di respingere eventuali ribaltoni; 2) di ampliare, se è il caso, la coalizione di governo, ma senza però subire i diktat di altri gruppi parlamentari; 3) di andare alle elezioni, qualora i numeri non dovessero consentirgli di proseguire la legislatura, con i sondaggi che lo danno ancora una volta vincente assieme alla Lega di Bossi. Diverso sarebbe stato se quel 314 a 311 fosse maturato a parti invertite. Berlusconi non avrebbe potuto guidare le danze, ma sottostare alla prassi costituzionale che consente al capo dello Stato di vagliare altre soluzioni, prima di sciogliere le camere. Un altro dato significativo della votazione di oggi è stata la sonora sconfitta di Gianfranco Fini, il vero rivale politico di Berlusconi in questa stagione di veleni. Non sappiamo cosa sarà passato nella testa del presidente della camera quando dal suo scranno ha dato lettura dei risultati della votazione. Ma di sicuro in quegli attimi si è cosumato uno dei più grandi conflitti istituzionali che la  storia repubblicana ricordi. Fini era in aula come presidente della camera, come capo del partito che ha provocato la crisi di governo, e come mediatore, all’interno del suo gruppo, tra chi aveva deciso di votare la sfiducia e chi, nelle ultime ore, ci stava ripensando. Il destino ha voluto che il lungo redde rationem si concludesse proprio a Monte Citorio. Fini ha giocato in casa, ma ha perso inesorabilmente. Il suo partito si è spaccato nel momento decisivo e i segni di questa lacerazione potrebbero risultare insanabili.  

 

13 pensieri su “Berlusconi resta in sella

  1. Secondo Lei, caro sig. Cennamo, c’è da stare allegri???
    Ma di quale maggioranza va parlando?? Di quella che pretenderebbe di far reggere un governo su tre voti?? In un momento così grave del Paese non è possibile rallegrarsi che a guidarlo ci sia un “governicchio” che giornalmente deve “comprare” la sua esistenza andando con il cappello, e spero solo con quello, a pietire attenzione e consensi!! Notoriamente non sono amico di Fini, ma a me non sembra che il Presidente della Camera abbia subito “una sonora sconfitta”!! Con la sua azione caparbia, forse anche oltre la logica, ha messo a nudo tutte le contraddizioni che esistono in questa destra populista e senza un vero progetto per il Paese. Una destra che, come ha ampiamente dimostrato ieri, preferisce tirare a campare conservando le sue poltrone, anzichè prendere atto che la proposta politica ammannita all’elettorato due anni fa era aria fritta e, soprattutto, non godeva di quell’unità d’intenti che pure veniva millantata bellamente. Caro sig. Cennamo, se lo lasci dire da chi ha una piccola esperienza politica diretta, non è mai buono “comprare” alleati e consensi!!! Fatto una volta, si entra in un vortice dal quale non si esce. Chi viene così “acquisito” si convince che il prezzo non è stato pagato ancora del tutto e viene ogni giorno a chiedere il “saldo”. Un pò come, da due anni a questa parte, sta facendo la Lega, che viene pagata a discapito del Mezzogiorno. Le dice niente, per esempio, che la Regione Campania, per bocca del suo assessore ai trasporti, affermi che l’aereoporto e la metropolitana di Salerno non siano strategici per lo sviluppo della Campania?? Con i soldi che servirebbero per areoporto e metropolitana sono stati “pagati” gli uomini del Senatur che, fra le altre amenità, hanno preteso anche il potenziamento del trasporto passeggeri via lago di Garda!!!! Cosa veramente altamente strategica!!!! Lei, uomo del Sud, anzichè discettare di alchimie parlamentari, sterili e peicolose, dovrebbe valutare più a fondo questi segnali, arroganti e funesti, che arrivano dal governo, e che, di qui in avanti, grazie alle ciambelle di salvataggio ricevute, saranno ancor più numerosi e dannosi.
    Berlusconi ha vinto?? Non lo so, e francamente, se questi sono i metodi, la cosa non mi appassiona! So certamente che a perdere è l’Italia!!
    Con stima, Antonio La Monica

  2. Se fosse accaduto l’inverso e Napolitano avesse dovuto dare inizio – per assumere le decisioni che la Costituzione gli impone – al balletto delle consultazioni, non poteva ascoltare Fini come presidente della Camera e, come tale, SUPER PARTES.
    Avrebbe dovuto suggerirgli l’impossibilità di recarsi al Quirinale a causa di una forte influenza (che, peraltro, ha colpito un gran numero di italiani).
    In suo luogo, avrebbe dovuto ascoltare due/tre vicepresidenti della Camera per ovviare allo scandalo (scandalo e non tentativo di golpe) rappresentato dalla circostanza che FINI – UNO E TRINO – fosse (cfr. articolo):
    a) presidente della Camera;
    b) capo del partito che ha provocato la crisi del governo;
    c) mediatore, all’interno del gruppo FeL, tra i deputati che intendevano votare la sfiducia e chi voleva ripensarci.
    Non diciamo altro !!

  3. Egr. Sig. La Monica,
    è ovvio che con tre voti di scarto non si possa tirare a campare. Ma la vittoria di Berlusconi è un dato inconfutabile che, come ho scritto, va considerato sotto due aspetti. 1) Se quei tre voti di scarto non fossero arrivati, le opposzioni, quelle che hanno perso le elezioni nel 2008, nel 2009 e nel 2010, avrebbero puntato a ribaltare il governo eletto dai cittadini, magari con la complicità del capo dello Stato. Dopo il voto di ieri, questo pastrocchio non è più ipotizzabile : chi ha perso le elezioni non potrà dettare legge. 2) Berlusconi ha sconfitto sonoramente il suo rivale Fini, oltre ad aver spaccato il suo partito. Oggi Fini farebbe bene a considerare l’opportunità di dimettersi da presidente della camera, ruolo che richiede ben altre forme di imparzialità.

    Cari saluti – Angelo Cennamo

  4. A difesa dei fratelli italiani che vivono nelle regioni del Nord (altrimenti chiamati polentoni , egoisti, leghisti, etc.) vorrei evidenziare che si sono rimboccati le maniche e si son dati da fare anche da soli ( cfr http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/11-dicembre-2010/rimborsi-chiesti-solo-65-milioni-variati-prevalso-fai-te-18154242527.shtml) chiedendo meno soldi di quelli che sono a disposizione .Magari ci fosse Bossi dalle nostre parti.
    Più Società , meno Stato.

  5. Sento la necessità di fare alcune precisazioni.
    La prima su quanto ha sritto il sig. Cennamo in risposta al mio commento.
    Caro avvocato, vedo che non ha voluto cogliere il senso del mio scritto. Ribaltoni, ribaltini, maggioranze vere o presunte, non è questo il punto!! Io tentavo una analisi politica, Lei prosegue nelle analisi “alchemiche”!!
    Poi sono costretto a ricordarLe, mi fa specie farlo a Lei avvocato, che la nostra Costituzione (meno male che c’è) vuole che la nostra sia una Repubblica Parlamentare, e che tutto ciò che accade all’interno di quel contesto è lecito!! Poi La invito a riconsederare il “chi ha vinto e chi ha perso”. Nel 2008 Berlusconi più la Lega ha avuto il 47% dei consensi, e poco più, e godeva di una maggioranza pletorica grazie ad una legge molto simile ad un’altra che nel 1953 passò alla storia come “Legge Truffa”!!
    Se una parte di quei parlamentari eletti, peraltro non costretti dal vincolo di mandato, decide di non essere più daccordo lo fa legittimamente!! Se da questa decisione scaturiscono altre maggioranze, anche queste sono costituzionalmente lecite!! Il Capo dello Stato, in questo caso, non sarebbe “complice” ma mero esecutore di un dettato costituzionale!! Del resto questa altra ipotetica maggioranza avrebbe dovuto avere i voti per esserlo!! E’ sempre il voto che legittima tutto!!
    Caro sig. Catone, mi è piaciuta la Sua immaginifica descizione di Fini “uno e trino”. Però, a parte il fatto che evidentemente Napolitano, per le eventuali consultazioni, avrebbe chiamato a se il Segretario di FLI, che non mi sembra sia Fini, Le devo dire che, ahinoi, di uni, trini, quadri e sesti in Italia ce n’è una infinità. Le dice qualcosa l’espressione: “Conflitto d’Interessi”??
    Infine, caro sig. Roscia sono dispiaciuto dal fatto che non ha voluto cogliere il senso delle mie parole. Veda, anche per me “quelli del nord” sono fratelli, come del resto lo sono tutti gli esseri umani, e so anche che questi fratelli sono capaci di grandi cose, anche da soli, ma la cosa non “ci azzecca” con il disorso che facevo io. Io parlavo di prezzi pagati, non hai fratelli del nord, ma a chi pretende ri rappresentarlo più di quanto non lo rappresenti!!Meno male, caro sig. Catone, che di Bossi ce n’è uno solo. Se ce ne fossero di più, sia certo, ci sarebbero tante guerre civili quanti Senatur in giro!!
    Aspetto, finisco davvero, di capire cosa vuol dire con:”Più Società, meno Stato”, per quanto mi sforzi non ne comprendo nè il significato e nè la ratio.
    Con, ovvia, stima per tutti.

  6. Caro sig. La Monica , le spiego subito il senso del ” più Società , meno Stato ” , idea che abbraccio anche se non faccio parte di Comunione e Liberazione che ha coniato politicamente lo slogan . Vuol dire che lo Stato deve fare un passo indietro nei rapporti tra i cittadini specie in ambito economico e culturale . E’ la Società fatta di persone che deve crescere , il privato insomma, la libertà individuale : sono questi i fattori di progresso economico e culturale.Lo Stato dirigista , motore dell’economia e della cultura , esisteva in URSS , a Cuba , esiste in Cina e qualche residuo n nemmeno piccolo , resiste anche in Italia. Lo Stato dovrebbe affidare le sue funzioni applicative, fatte salve la Sicurezza nazionale e la Giustizia , ai privati svolgendo un ruolo di vigilanza e di norma, di coordinamento e di affidamento come di revoca secondo canoni predeterminti.Io credo che la scuola funzionerebbe meglio se fosse tutta privata così come la Sanità , con apposite integrazioni per i meno abbienti ( merito per la scuola e reddito per la sanità).Oggi lo Stato tutela solo se stesso e chi vi appartiene , in senso stipendiale e di diritti (pensi che l’equo indennizzo eiste solo per il dipendenti pubblici). La crisi mondiale ha colpito i lavoratori autonomi mica il dipendente statale che il suo stipendio forse non lo vedrà rialzato per i prossimi anni ma non lo vedrà mai diminuire cascasse il mondo o venisse un terremoto.Uno Stato ipertrofico con decine di migliaia di posti di lavoro a vita completamente inutili (Regioni, Province, Consorzi di Bonifica lato destra e lato sinistra del fiume etc etc)che servono solo alle classi politiche di destra, sinistra e centro per costrursi il proprio consenso elettorale , quando non corruzione,a scapito di quelli che la mattina alle 4 si alzano per fare il latte nelle stalle. D’altronde che quello che dico sia vero è dato dal fatto che si presentano i diecimila per un posto di vigile urbano ma avessi mai visto fare la fila davanti ad un ” vendesi merceria” o per aprire una piccola attività in proprio.E si tralasci il problema dell’evasione fiscale che è uno schifo sì, per me addirittura un peccato (leggere il catechismo) ma non è un problema economico. Perchè questo Stato se incassasse domani mattina 100 miliardi di euro dalla lotta alla evasione li spenderebbe tutti i nuove società miste ed assunzioni inutili per far voti.Questa è la differenza con il Nord e questo è il senso della vittoria della Lega. Ci sarebbe da parlare per anni di tutto questo ma un pò la mia grande limitatezza politico-culturale non me lo consente per cui sig. La Monica , mi creda , la saluto con stima perchè leggo i suoi interventi e sono molto equilibrati e seri.

  7. Grazie Sig. La Monica per le sue sagge parole.Purtroppo esse, per quanto ci si sforzi, non risuonano significative ad orecchie avvezze a suoni sordi e cacofonici,quella stessa cacofonia che caratterizza il ns governo insieme al Parlamento,della quale essi hanno dato ampia mostra nella giornata di ieri.Era tutto un via vai di bigliettini o meglio di “pizzini”,termine più adatto alla situazione,dove probabilmente si trattava il costo del voto all’ultimo momento. UNA immane VERGOGNA!!!! E questi parlano di vittoria?! Dopo tutto il mercato delle vacche fatto in 15 gg. di chiusura del Parlamento…! (grazie sempre al Presidente Napolitano che vede e provvede!).C’è gente che pesta la cacca ed esclama “che morbida!”.Purtroppo l’italiano è fatto cosi: è molto atipico….non ha eguali nel mondo e ci tiene a rimanere tale!
    Saluti distinti.

  8. Caro La Monica,

    lei dice una mezza verità. Mi consenta allora di dire l’altra mezza. E’ vero che, secondo la costituzione scritta del ’48, l’Italia ( ahinoi) è una Repubblica parlamentare. Dico “ahinoi” perchè la democrazia parlamentare è la negazione stessa della democrazia ( gli elettori non contano nulla).Ma a seguito del referendum Segni e la nascita del bipolarismo, siamo entrati, di fatto ( costituzione materiale)nel presidenzialismo. Gli elettori oggi scelgono il capo del governo, il partito di governo ed il programma di governo. Ignorare questo passaggio sarebbe una forzatura della volontà popolare e significherebbe tornare alla mai rimpianta prima Repubblica.

    Saluti – AC

  9. Ma caro sig. Cennamo, non cada anche lei nel patetico equivoco della Costituzione “materiale ed immateriale”, la Costituzione è una e basta. Il referendum, del mai poco vituperato Segni, non sancì alcunchè!!! Stabilì solo che gli Italiani preferivano il “maggioritario”. Il grande difensore del Popolo però,il suo caro Presidente/Illusionista, dimentico di questi desiderata se ne è uscito con quella che giustamente viene chiamata “porcellum” e che anche paragonata alla famosa “legge truffa” è una vera porcata. Sig. Cennamo se ne è accorto che questo sistema è un proporzionale becero?? Per quanto poi riguarda la scelta del Presidente del Consiglio, è bene che la gente sappia che non sceglie il resto di niente? Quella truffa del nome sul simbolo da votare è solo una trovata, che non trova riscontro da nessuna parte, come non trova riscontro l’esistenza di un programma di governo preventivo, che è invece previsto per i comuni. Ma di quale bipolarismo continua a parlare?? Vuole capire che non solo non esiste, ma che non esisterà mai??? Vuole capire che quelli degli ultimi anni sono sono espedienti, mezzucci messi all’impiedi per abbindolare la massa che, non avendo grande preparazione al riguardo, crede in quallo che gli viene più e più volte ripetuto. Una bugia quando è detta più volte diventa una mezza verità, specie se viene detta con la sicumera e la sfacciataggine del signor B.. Le ripropongo la solita preghiera: si svegli!!
    Con sincera stima, Antonio La Monica.

    P.S. al signor Roscia risponderò non appena possibile!!

  10. No, caro La Monica : si svegli lei. Il bipolarismo è una conquista della vera democrazia. Agli italiani, quando nel 2008 hanno votato, è stata consegnata una scheda su cui erano riportati due nomi : Veltroni presidente e Berlusconi presidente. 16 milioni di italiani hanno scelto il secondo. Ed ora lei mi dice che è uno scherzo? No, lo scherzo stavano per farcelo gli sconfitti, che volevano sedersi sugli scranni dei vincitori. Il voto di ieri ha fatto giustizia e difeso la volontà del popolo sovrano. Questa è democrazia ( governo del popolo).

    AC

  11. Mi accorgo che non vuole capire. Quei “presidenti” stampati sui simboli non significano nulla!! Bipolare, significa due partiti contrapposti. In Italia non esiste questa possibilità!! Prima perchè, giustamente, la Costituzione non pone limiti alla formazioni di partiti politici, e secondo perchè un sistema bipolare vero prevede una serie di “pesi e contrappesi che qui da noi, specie con Don Silvio sul ponte di comando, sono pura fantasia. Lei si è accorto che il bipolarismo nn esite più da nessuna parte?? Si accorto che negli USA è nato il Tea Party, ha letto da qualche parte che in Gran Bretagna governa una coalizione parlamentare??
    La invito ad aprire gli occhi, a smettere di sognare e ad abituarsi a questa brutta, triste, incomprensibile realtà che è l’Italia.
    Antonio La Monica

  12. Veda, caro La Monica, la questione che lei ha sollevato costituisce uno dei problemi reali di questo Paese. L’Italia è in bilico tra democrazia parlamentare ( costituzione formale ) e presidenzialismo ( costituzione materiale). Occorre una spinta per completare il percorso. Berlusconi lo ha cominciato nel 1994. Qualcuno, oggi, vorrebbe riportare le lancette dell’orologio al 1993. Sarebbe una tragedia. Mi creda. Meglio un bipolarismo “imperfetto” scelto dai cittdini, che 20 partiti a giocarsi il potere nei palazzi.

    Saluti – AC

  13. Io la capisco avvocato Cennamo: a che prò annotare di “politica”. Di questi tempi poi. Avrà certamente presente il film di Totò “Gli Onorevoli”, regia di Cobucci del ’63. Lei certamente ricorderà… quello de: “In Parlamento, tre voti possono essere determinanti per salvare un governo”, con Gino Cervi Franca Valeri Peppino De Filippo, “… Ora noi applichiamo il do ut des…io ti do tre voti a te, e tu mi dai tre appalti a me”. O magari non era ancora nato, ma le sarà capitato di rivederlo ripassare alla tv.
    Nel ’63 era solo un film, una commedia all’italiana.
    Ora io la capisco: ma cosa vuoi oggi come oggi più annotare di “politica”, cosa vuoi indagare e speculare sul perchè la più grande maggioranza governativa sia implosa.
    Meglio buttarla in commento sportivo, tipo la mia squadra ha segnato, e quindi ha vinto.

I commenti sono chiusi.