Yara Gambirasio, continua la ricerca

 Valentina Manzo

Le ricerche continuano, si rinforza il corpo investigativo ed arriva anche la tristezza. A Brembate c’è sgomento per un crescendo di esperti che ai tavoli di scopone. Ieri il direttore del Servizio Centrale Operativo della Polizia, Gilberto Calderozzi, arrivato per affiancare i carabinieri – con investigatori di altissimo livello – è stato alla Città dello Sport (un colosso che non serve soltanto queste anime ma è viavai, investigativo, di un intero comprensorio) e ha ripercorso le vie di Yara: Non si riparte da zero. Si parte da piste che hanno origine qui. Un’origine che è fiuto di inquirenti, naso di cani, tecnologia: si controllano le comunicazioni partite e arrivate nella cella di quella zona, tutte, una per una. E si perlustrano i campi dopo le reti del tennis alle spalle della palestra. E si lavora di nuovo sulla testimonianza del diciannovenne Enrico Tironi, questo miscuglio di certezze e dettagli, inquietudine, vociferata denuncia per procurato allarme (tradotto: mitomane) poi smentita. Chissà se gli investigatori dello Sco hanno portato con sè gli investigatori della mente dell’Uacv – Unità di analisi del crimine violento – i cacciatori di teste, dai serial killer ai cold case, dalle analogie fra crimini alla psicologia dei personaggi collaterali ai fatti. La gente chiede soltanto impegno comune, non primi della classe, apprezza l’eleganza del colonnello Roberto Tortorella, comandante provinciale dei Carabinieri, che conferma la collaborazione con la Polizia, spazza il gioco caro all’Italia della guerra tra cugini. Chiunque, al suo posto, avrebbe fermato quel traghetto, chiunque sarebbe stato un incosciente se non l’avesse fatto. C’è stato di mezzo il carcere, l’incidente reso più grave dalla nazionalità del fermato in un territorio di brace come questo, dove si fa vivo ogni aspirante protagonista tv, dal gruppo marocchino che vorrebbe respingere i clandestini anche quando scappano dalla guerra ai sensitivi che individuano un cadavere in una cantina a duecento metri da casa di Yara, un adulto cinquantenne assassino aiutato da un giovane. Pm, carabinieri e polizia stanno “tutti lavorando per restituire questa bambina viva alla famiglia perché non ci sono indizi in senso contrario”,ha infatti spiegato Massimo Meroni, procuratore aggiunto di Bergamo.

 

Un pensiero su “Yara Gambirasio, continua la ricerca

  1. Sicuramente anche questo commento non sarà pubblicato, ma chi legge dovrà prendere atto che non tutti i lettori di dentrosalerno sono superficiali

I commenti sono chiusi.