Salerno: Tradizione Futuro, anni imperfetti dalla tragedia alla mancata ricostruzione

Nel novembre 1980, si consumò una drammatica scossa sismica che causa oltre 3.000 morti e parecchie decine di migliaia di sfollati. Nella provincia di Avellino e in quella di Salerno interi paesi scompaiono sotto le rovine ( nella sola Laviano rimangono uccisi quasi il 50% degli abitanti). L’associazione “Tradizione Futuro”, in collaborazione con il candidato consigliere comunale Rosario Peduto, ricorderà quel tragico evento ripercorrendo, attraverso le foto, gli articoli di giornali e la musica popolare, trent’anni di scandali, malfunzionamenti e speculazioni. L’appuntamento è per domenica 12 dicembre dalle ore 11 presso la sede dell’associazione in via S. Calenda 48. Dichiara Rosario Peduto: «Il terremoto del 1980 era ed è una catastrofe con tanti nomi: sottosviluppo, disoccupazione, senzatetto, clientelismo, speculazione, sfruttamento e depauperamento del territorio. L’incrocio fra la potenza devastante del sisma e i nodi sociali della cosiddetta “questione meridionale” fanno del 23 novembre ’80 un crocevia decisivo nelle vicende politiche e sociali della regione e dell’intero paese. Ancora oggi quei problemi sono vivi, come ancora manca una strategia di rilancio per le terre colpite dal terremoto».