Regione: Zecchino, arte e cultura per portare l’Irpinia oltre il terremoto

  La cultura e l’arte possono dare un contributo decisivo alla rilettura di un evento così drammaticamente sconvolgente come il terremoto”. E’ l’input lanciato dal Consigliere Regionale Ettore Zecchino, intervenuto venerdì scorso a Gesualdo, su invito di Giuseppe Mastronimico, per tracciare le conclusioni del convegno organizzato a Palazzo Pisapia dal centro UNLA per riflettere a 30 anni dal sisma del 1980 nel quadro del ciclo di eventi “Voci d’Irpinia: percorsi di impegno civile”. Filo conduttore della serata sono state le poesie di Domenico Cipriano, autore di una raccolta dal titolo “Novembre” che, con struggente forza evocativa e respiro universale, ripercorre il viaggio nel baratro del dolore e tra le macerie che ancora pesano sulla memoria vivente dell’Irpinia. Un incontro speciale perché denso di testimonianze profonde come quella dei volontari dell’ANPAS e di Rosanna Lepore, il Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi che divenne il simbolo dell’Alta Irpinia all’indomani della catastrofe naturale. Le immagini delle rovine e della disperazione di quei giorni si sono accompagnate al ritmo sferzante dei versi di Cipriano nel docufilmato di Anna Ebreo, Federico Iadarola, Enzo Marangelo e Vito Rago. Una efficace ipotiposi, una poesia narrante che ha parlato direttamente ai cuori dei presenti.Il Sindaco di Gesualdo ha sintetizzato i risultati della ricostruzione, sottolinendo come Palazzo Pisapia interamente recuperato ne sia il chiaro emblema. “Ma la sfida vera – ha affermato il consigliere regionale Ettore Zecchino, componente della commissione Cultura – è la fruizione intelligente dei beni. Le generazioni politiche precedenti hanno svolto un gran lavoro per ricostruire e si sono battute per impedire il sacco del territorio e tutelare la bellezza. Ora a noi spetta di rendere vivi e partecipati i beni. Palazzo Pisapia, come molti altri tesori architettonici recuperati, deve diventare il fulcro della comunità e della sua capacità di aggregazione. In Irpinia – denuncia Zecchino – il rischio “cattedrali nel deserto” è ancora molto alto. La strada giusta, che parte da incontri come questo promosso dal centro di Giuseppe Mastrominico cui va la mia più alta considerazione, è quella di mettere a sistema energie, intelligenze e risorse unendo i Comuni e gli enti nella gestione degli spazi culturali. Il terremoto non va solo commemorato, ma occorre anche sviluppare una nuova sensibilità verso la prevenzione. In questo senso la nascita a Grottaminarda del centro di sismologia dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è un segnale importante. La cultura – conclude Ettore Zecchino– può dare risposta a molte delle questioni ancora aperte all’indomani  del disastro che 30 anni fa cambiò per sempre le coscienze della nostra Provincia”. Di arte come mezzo per andare oltre il terremoto si è discusso anche sabato a Vallata.