Ritratti africani: responsabili di comunità

 Padre Oliviero Ferro

Nella chiesa africana,come in quella dell’America Latina, c’è un qualcosa di particolare che si chiama “comunità di base”. In ogni quartiere, i cristiani si riuniscono in una casa,una volta alla settimana, per pregare, ascoltare e riflettere sulla Parola di Dio,condividerla e vedere come metterla in pratica. Anche in Camerun si faceva la medesima cosa. Nella nostra parrocchia di Nefa, divisa in 7 settori c’erano diverse comunità di base. Vi partecipavano bambini, giovani, adulti e anziani (spesso in giorni differenti, a causa delle età). Veniva scelto qualcuno che diventasse la guida e veniva aiutato da altri(responsabile della Parola di Dio, dei giovani, della carità, della animazione e naturalmente il cassiere e segretario). Era bello andarli a trovare. Si viveva concretamente il clima di famiglia e come ognuno cercava di rendere attuale la Parola di Dio. Spesso le persone erano stanche, perché erano rientrate dal lavoro. Facevano un po’ fatica a seguire, ma quando parlavano, ascoltavi la loro saggezza mescolata ai problemi di ogni giorno. Era un modo di condividere insieme quello che alla domenica veniva vissuto nella grande comunità. I responsabili cercavano di fare del loro meglio per animare quella piccola chiesa. Naturalmente,ogni tanto, li riunivamo per sentire i loro problemi e per dare loro del materiale di formazione. Però quello che li spingeva era il loro cuore e il loro desiderio di testimoniare concretamente Gesù Cristo che avevano conosciuto e ora lo condividevano con i fratelli e le sorelle del quartiere.