Ritratti Africani: Guillaume, contabile

 Padre Oliviero Ferro

E’ una persona semplice e simpatica, il nostro Guillaume. Padre di famiglia, allevatore di galline e cristiano impegnato,sia in parrocchia che nella comunità di base. Come in tutte le parrocchie del mondo,anche nella nostra di Nefa (Camerun), abbiamo formato il Consiglio degli affari economici. Ma, naturalmente, c’era bisogno di un contabile, di uno che ci aiutasse a fare le cose bene. Abbiamo pensato a lui, che ha accettato subito l’invito. Da quel momento è diventato un collaboratore veramente prezioso. Io non sono molto amico dei conti, anche se me la cavo. Ogni mese ci si ritrovava insieme per vedere la situazione economica della parrocchia che poi veniva presentata al Consiglio degli affari economici e a quello pastorale. Si cercava di essere il più chiari possibile, anche perché, ogni tanto, veniva il controllo della Curia per verificare la nostra situazione. Piano piano, siamo riusciti a fare le cose il meglio possibile, ricevendo anche gli apprezzamenti dei responsabili diocesani. Ma il nostro Guillaume era pure diventato un amico con cui confrontarsi per i problemi,sia personali che della parrocchia. Aveva la responsabilità di una comunità di base, vicino a noi. Ci metteva molto entusiasmo per incoraggiare adulti, giovani e bambini a vivere la vita cristiana. Ma dato che non si vive di solo spirito, aveva anche una famiglia da mantenere. E allora, come tante persone della parrocchia, aveva il suo allevamento di galline. Ogni giorno, con l’aiuto di qualcuno della famiglia, si alzava presto per pulire la grande sala dove almeno tremila pulcini (che diventeranno galline) facevano un gran baccano. Avevano fame e sete e,dato che non potevano andare al mercato a comperarsi il mangime, bisognava fornire loro il tutto. Poi, quando diventavano più grandi, bisognava pensare a recuperare le uova. Venivano messe in grandi scatole e spedite in tutto il Camerun. Era un lavoro continuo che non ammetteva riposo o ferie. Eppure trovava il tempo per impegnarsi nella comunità cristiana. Che bell’esempio!