Quanti Fini?

Angelo Cennamo

Il termometro della crisi segnala il clamoroso rallentamento di Gianfranco Fini, il quale, nel suo ultimo videomessaggio, sollecita il governo ad andare avanti con senso di responsabilità. Che si tratti dello stesso Fini recalcitrante al prosieguo della legislatura, tanto da chiedere, poche ore prima, le dimissioni di Berlusconi, può apparire bizzarro. Ma le “piroette” del presidente della camera oramai non scandalizzano più nessuno. Comprendere la strategia politica di Futuro e Libertà è, infatti, operazione complicatissima, per non dire impossibile. Non bastano i canovacci della prima repubblica per decifrare il politichese della nuova destra dei Bocchino e dei Granata.  Occorrono ben altri codici. Se qualcuno, allora, avesse capito il messaggio e soprattutto i contenuti della proposta finiana, ce li spieghi. Cosa vuole Fini? Dove si colloca politicamente? Con chi intende governare, e contro chi? Il presidente della camera è ancora un politico di destra, come ci è stato riferito da Fazio, o la sua nuova veste di progressista lo ha spinto nella dimensione metafisica del “al disopra”? Le iperbole dei finiani stanno mandando in tilt anche i politologi più esperti, i quali fanno fatica a stare dietro alle giravolte, ai mille distinguo, alle posizioni ambigue di chi un giorno fa parte della maggioranza e un giorno no. Che è al governo, ma solidarizza con l’opposizione. Che dà la fiducia a Berlusconi e dopo un mese gliela nega. Che la mattina chiede al premier di dimettersi, e al pomeriggio lo invita a proseguire il suo mandato. Ci sorge il dubbio che in giro, di Gianfranco Fini, ce ne sia più di uno. Se così fosse, siamo curiosi di scoprire quale dei tanti varcherà la soglia di Montecitorio il 14 dicembre.  

 

Un pensiero su “Quanti Fini?

  1. La risposta è semplice.
    Fini, essendo Presidente della Camera,deve essere SUPER PARTES e quindi deve comportarsi da tale: da un colpo al cerchio ed uno alla botte!!

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