Italia, primo Paese drogato!

di Rita Occidente Lupo

In Messico, infanzia imbastita da droghe. Sempre più utilizzate da bande minori, che si occupano di trasferirle anche negli Usa. Se perdono la vita adolescenti ancora con tanta voglia di sogni, no problem: in caso d’arresto, pene minime. Nel primo semestre di quest’anno, 8.340 dietro le sbarre negli Usa e rimpatriati. La droga, quindi, continua a mietere le sue vittime. Il Bel Paese, sul podio nell’Unione: 4000€ mensili, in media, quintuplicando l’importo degli altri Stati europei. Da Torino ad Amsterdam, Londra, Varsavia, Vienna e Praga, consumatori che restano incollati alla polvere bianca. E non solo. Infatti, gl’ Italiani, al primo posto nella prevalenza d’hashish (85 su 100 ne fanno uso, contro i 63 di Amsterdam) e al secondo per la cocaina (37%) dietro Londra (66%). Fra i consumatori problematici italiani, eroina vincente: 83 su 100, molti di più degli olandesi (72) e degli inglesi (71).  Se il fenomeno, sembra ridimensionato, rispetto al boom che negli anni ’70 echeggiò, con gli appelli a non lasciarsi irretire dal semplice spinello, alla polvere bianca, i dati attestano che ancora la dipendenza alligna tra le pareti anche più tranquille. E le comunità, quelle che da Muccioli a don Gelmini, da San Patrignano al cuore umbro, hanno tentato di recuperare e riabilitare il tossico, ancora in auge come unico rimedio per ricominciare a vivere, recuperando la forza di volersi riappropriare della propria autonomia.

 

3 pensieri su “Italia, primo Paese drogato!

  1. E’ un tema molto forte questo.Ma l’articolo non è affatto chiaro,nè esauriente se ci si limita ad esporre solo delle percentuali e non ci si chiede minimamente il PERCHE’ di quel che le percentuali sottolineano. Distinti saluti.
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  2. Direttrice, di nuovo effetti speciali… però l’infanzia “imbastita” da droghe è suggestivo… ma “fila” il discorso? Magari si capisse qualcosa alla prima… Si capisce (male) che abbiamo un primato tra cocaina e spinelli. Se parlasse dei problemi giuridici sollevati, del debito sociale che causeranno questi candidati a malattie che peseranno sulla società … e invece lei sfavilla con il suo stile autodefinito, “giornalistico”. Svolazza tra temi enormi come un’ape tra i fiori della primavera, sfiora il polline e va oltre a volo libero. Semplice, Direttrice, sia semplice ed essenziale. Invece continua a fiorare superficialmente temi più grossi di lei piroettando su un tallone. Complimenti!

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