Vallo di Diano: un mare di danni e di polemiche

Michele D’Alessio

In attesa della  nuova ondata di maltempo. Mentre la perturbazione di questi giorni, sta, anzi si dovrebbe concludere, un’altra si dovrebbe abbattere sull’Italia la prossima settimana. Lo sostiene Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all’Università di Firenze, secondo il quale «a partire da lunedì-martedì una vasta perturbazione si sposterà dal Nord Europa fino a tutta la Sicilia. Si dovrebbe trattare comunque di piogge meno intense, perché con l’abbassamento delle temperature diminuisce il rischio di eventi estremi». Intanto la breve tregua, di Oggi,  che ha fatto svegliare il Vallo di Diano, con un pallido sole immerso in una fitta nebbia, che fa ben sperare che  sia  finita la bufera! E che vede tanta gente riversa sulle strade o fuori casa  che  con orgoglio e dignità, che ha sempre contraddistinto questo popolo, senza chiedere nulla, lavorare  in silenzio con la testa china, nel ripristinare la situazione e ritornare alla normalità. Una terra tanto coraggiosa e dignitosa che non grida mai aiuto. Mi chiedo però, se in questo momento non è giusto mettere da parte questo orgoglio e gridare, pretendere attenzione, come fa tant’altra gente, anche per molto meno…nel frattempo  si valutano i danni: alle persone,  alle case, alle colture, alle infrastrutture. La situazione e’ a dir poco, drammatica., soprattutto per il settore agricolo, che dopo i  noti ed eterni problemi che devastano l’agricoltura, il maltempo ha dato il colpo di grazia. Nel Vallo di Diano oltre 5 mila ettari di terreno sott’acqua. Chi vede il Vallo di Diano, in questi giorni, gli appare un lago di fango e di paura. Fiumi fuoriusciti dagli argini, strade chiuse al traffico, famiglie evacuate, bestiame trascinato dalla corrente, abitazioni pericolanti, notevoli danni all’agricoltura, al territorio rurale ed alle infrastrutture commerciali e produttive. E’ questa la preoccupante situazione in cui versa  gran parte dei territori a sud di Salerno a quasi tre giorni dall’ondata di pioggia e vento. Nel Vallo di Diano le diverse rotture dell’argine del Tanagro nel territorio di Sala Consilina, continuano ad essere la causa principale dell’allagamento del comprensorio. La drammaticità dell’emergenza si avverte anche nella nota spedita alla  Regione Campania dal Consorzio di Bonifica Integrale del Vallo di Diano   Nonostante la parziale tregua delle piogge, nel Vallo di Diano gli allagamenti si estendono coinvolgendo anche i territori di altri comuni. Tanto a causa delle diverse rotte dell’argine del fiume Tanagro per cui le acque scorrono ormai liberamente invadendo ed allagando tutte le aree circostanti. Per ripristinare le rotte sugli argini sono necessari mezzi specifici e risorse finanziare urgenti stimando in almeno 1.500.000,00 euro il costo per i primi interventi d’ urgenza  ed adeguate che non sono in dotazione al Consorzio di Bonifica ed ai Comuni del Comprensorio. Pertanto si sollecita ancora una volta l’urgente intervento della Regione Campania e delle altre istituzioni preposte, onde fronteggiare la drammatica situazione esistente” Si  stimano, al momento, che sono circa 5mila gli ettari allagati, ricadenti principalmente nei comuni di Sala Consilina, Teggiano, Atena Lucana, Sassano, San Rufo, San Pietro al Tanagro, S’Arsenio, Padula, Buonabitacolo e Polla. I danni alle aziende agricole del Salernitano sono molto gravi-  dichiara  il Presidente di Coldiretti Salerno, Pietro Caggiano intervistato in diretta su RaiUno ad Uno Mattina – il maltempo non ha risparmiato nessuna zona del nostro territorio. Al momento è difficile quantificarne l’entità. Per questo si sollecita un pronto monitoraggio da parte delle istituzioni preposte in modo che si possa avere un panorama reale della situazione per permettere pronti e concreti interventi a sostegno di quanti hanno subito le conseguenze dell’ondata del maltempo. In grande difficoltà anche l’olivicoltura con le olive sbattute a terra dal maltempo proprio nel momento cruciale della raccolta. Nel Vallo di Diano – continua il Presidente di Coldiretti – sono stati distrutti i campi di erba medica ed altre foraggere destinate all’alimentazione degli animali che rischiano di rimanere senza scorte che sono state distrutte e bagnate nei fienili. E su questo, sono intervenuti, prontamente, anche gli organi Direttivi del Ente Comunitario del Vallo di Diano, nella persona del  Presidente Arch. Accetta e del Dott. Beniamino Curcio, responsabile del Settore Agricolo e Forestale, per verificare i danni effettivi e le emergenze primarie; da un primo monitoraggio risulta che molti campi appena seminati a cereali sono distrutti, mentre diversi capi di bestiame sono fuggiti o dispersi. Venti, gli allevamenti zootecnici evacuati. Seicento capi di bestiame di specie ovina, sono purtroppo morti per annegamento. E ancora, circa trenta automezzi dispersi nel fango, numerosi danni alle attrezzature agricole. Gli smottamenti dei terreni e le frane hanno reso impraticabili le strade di campagna e si riscontrano difficoltà nei trasporti.“..in questo momento tutti devono avere il senso di responsabilità, – ha dichiarato il Presidente della C.M Vallo di Diano Arch. Raffaele Accetta – non è ora di fare polemiche e cercare Enti maggiormenti responsabili. La Comunità Montana,  ha già chiesto lo stato di Calamità Naturale. Speriamo che anche il Salernitano, come ha chiesto anche il Presidente della Provincia Cirielli, venga trattato come il Veneto., visto che anche il Sud fa parte dell’ Italia Economica…” Sostegno e Solidarietà arrivano anche dalle Associazione di categorie Agricole, “Il problema è, quindi, quello di una verifica attenta dei danni. Non si possono dare cifre in libertà. Bisogna avviare in tempi rapidissimi un’azione sul territorio per vedere dove realmente c’è necessità di intervenire. Le istituzioni lo devono fare in maniera responsabile e concreta. Solo in questo modo – fa notare la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) la Coldiretti e la Confagricoltura –  si possono dare risposte tempestive e restituire certezze alle aziende che oggi vivono un momento assai difficile. Ininterrottamente, da quasi cinque  giorni, gli uomini, che vede in prima linea i volontari della protezione civile di Polla e Caggiano, i carabinieri della compagnia di Sala Consilina, i vigili del fuoco, i volontari dell’Ataps e anche tanti  Cittadini, lavorare,  per riportare la normalità le zone più colpite come Sala Consilina, dove, nella notte tra il 10 e 11 Novembre sono state   evacuate 24 abitazioni. A San Rufo, dove intorno a mezzanotte sempre di mercoledì, la piena del fiume ha completamente allagato le abitazioni di località Fontana del Vaglio e ripristinare la viabilità del paese, togliendolo dall’isolamento. Rimuovere le molteplice frane e smottamenti dei comuni di Sant’Arsenio, San Pietro e Polla per ripristinare la viabilità. Le  squadre della protezione civile stanno , continuamente,  monitorando le diverse zone interessate dalle alluvioni e dagli straripamenti dei corsi d’acqua dei fiumi Sarno, Sele e Tanagro. Al momento non ci sono pericoli per l’incolumità pubblica, ma la situazione è critica per  la fragilità idrogeologica e la difesa idraulica della maggior parte del comprensorio Valdianese, che rivede  gli stessi ed  identici rischi  dell’ultimo alluvione avvenuto nel 1993.