On. Iannuzzi: Governo dichiari stato di calamità per il Salernitano

  Il Governo dichiari subito lo stato di calamità per la Provincia di Salerno colpita dalla gravissima emergenza determinata dal maltempo. La tutela del suolo divenga la priorità della politica nazionale, già nella Legge di Stabilità all’esame della Camera. E’ necessario che il Governo dichiari con massima urgenza lo stato di calamità naturale nelle tante zone della provincia di Salerno colpite dalla gravissima emergenza determinata dal maltempo. La Piana del Sele, il Vallo di Diano, l’area del Tanagro, l’Agro Sarnese-Nocerino, la Città di Salerno, la Penisola Amalfitana sono state pesantemente colpite da questa eccezionale ondata di piogge con trombe d’aria, mareggiate, l’esondazione di fiumi e canali, in particolare del Sele, del Sarno e del Tanagro.Ingenti sono i danni alle colture ed a tante aziende agricole; centinaia sono le famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Gravissimi poi sono i danni subiti per circa tre chilometri di condotta dell’Acquedotto del Basso  Sele. Ne sono derivati il blocco dell’erogazione dell’acqua ed una situazione di emergenza per l’approvvigionamento di acqua potabile per diversi Comuni e per circa 500.000 persone. Questa situazione è destinata a protrarsi per almeno un mese. Tantissime Scuole sono state giustamente chiuse. In questo quadro così grave e con danni così rilevanti occorre l’immediato intervento del Governo, per fronteggiare l’emergenza ed avviare l’opera di ripresa di questi territori e delle attività economiche e produttive. Anche queste ultime vicende confermano che la tutela del suolo, la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, il controllo sul corretto assetto del territorio, il monitoraggio e la sistemazione dei corsi di acqua debbono divenire la priorità nelle politiche generali dello Stato e della Regione con programmi coordinati di intervento ed adeguato e continuativo stanziamento di risorse anno per anno, a cominciare dalla Legge di Stabilità per il 2011, in queste ore all’esame della Camera
dei Deputati.