Non nominare il nome di Dio Invano!

di Rita Occidente Lupo

Non nominare il nome di Dio Invano! Il comandamento, che sancisce l’incipit del decalogo cattolico, rimarcato da Papa Ratzinger a Santiago di Compostela. Nella culla della cristianità, meta dell’anima pellegrina che, dal Medio-Evo, non cessa di macinare kilometri, per un percorso di riflessione sulla propria spiritualità. Troppe vole, usato il nome del Creatore a sproposito. Anche per avallare la credibilità delle propie affermazioni, contrariamente al dettato evangelico, di non giurare nemmeno per il tempio, icona sacra nell’antichità ebraica. Ratzinger ha inteso in tal modo invitare all’uso corretto delle parole: alla riflessione sulle parole che, anche oziose, avranno un peso nel giudizio escatologico. Il Papa, pellegrino in cammino, appoggiato al suo pastorale, per una missione universale, da custode di anime, che non lesina confini. Per un’evangelizzazione che, senza tema di smentite contemporanee, richiede una Parola seminata in ogni dove, per non rischiare di venir meno alla missione di battezzati. Spesso, in antitesi con le mode del mondo e del tempo. Con i gusti e le tendenze del laicismo imperante. Santiago di Compostela: un cammino che ancora attira pellegrini d’ogni luogo, per una rinascita, in terra spagnola, che rinverdisce la propria fede, rispondendo alle esigenze più recondite dello spirito.

3 pensieri su “Non nominare il nome di Dio Invano!

  1. Sono d’accordo con il fatto di non nominare invano il nome di Dio e della chiesa perchè essendo composta da tutti noi che siamo il seme della speranza cristiana e’ come riversare la negatività del nostro agire verso Noi stessi e quindi bene fare buon uso delle parole sante che escono dalle nostre labbra sia per volere umano che divino

    Ciro Paduano

  2. Forse Joseph Ratzinger si riferiva velatamente a quello “spiritoso” presidente del consiglio? Mi meraviglio un po’ che si discuta sul secondo comandamento invece che sul primo. Non dimentichiamo che Santiago de Compostela esiste in virtù dell’intolleranza assoluta del primo comandamento “… non avrai altro Dio fuori che me”. Perché, Direttrice, ci dice che è il secondo comandamento a dare l’incipit al decalogo? Semmai è il primo a caratterizzare la storia della chiesa. Trovo questo giudizio alquanto gratuito come quello di una Spagna che “rinverdisce” la propria fede. A me sembra che la Spagna abbia fatto passi da gigante verso la tolleranza e semmai ha rinverdito la propria ragione.

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