Salerno: Blocco Studentesco, sciopero all’Itis Focaccia

Questa mattina gli studenti dell’I.T.I.S. Focaccia hanno nuovamente scioperato dinanzi i cancelli del proprio istituto coadiuvati dai militanti del Blocco Studentesco e ponendosi di fatto in assemblea permanente.Presso il liceo linguistico Alfano I si è, invece, svolta una conferenza sulle maggiori problematiche delle scuole superiori. “Ringraziamo per l’invito- afferma il responsabile BSU Luca Lezzi- i rappresentanti di istituto del liceo che da giorni portano avanti l’autogestione con corsi di attualità e fotografia per tutti gli studenti e che oggi ci hanno permesso di esporre soluzioni e proposte contro il caro-libri, l’assenza di fondi scolastici e la mancanza di un giusto e proporzionato peso degli studenti nei consigli di istituto.”“Attraverso domande e interventi- prosegue Lezzi- la tematica si è poi spostata sulla Riforma Gelmini consapevoli che nulla è completamente da buttare ma che la direzione intrapresa verso la trasformazione di scuole e università pubbliche in fondazioni di diritto privato non è quella giusta.”

 

Un pensiero su “Salerno: Blocco Studentesco, sciopero all’Itis Focaccia

  1. “CORSA ALLA PRIVATIZZAZIONE”

    (questo articolo di Basilio Santòcrile è di qualche mese fa, ma ancora attuale.)

    Nel susseguirsi degli ultimi anni si sono viste tre riforme, prima la Moratti, poi la Fioroni, ora la Gelmini. Abbiamo assistito al disastro delle finanziarie di sinistra, che non hanno onorato gli impegni presi, contribuendo a impoverire ancor di più la scuola pubblica. Il Ministro Fioroni diminuì la spesa pubblica aumentando però di centinaia di milioni di Euro i contributi alle scuole private, le quali già usufruivano di notevoli finanziamenti da parte di Regioni, Province e Comuni, non considerando che queste raccoglievano solo il 4% della popolazione scolastica italiana. – Il governo Berlusconi con il Ministro Gelmini hanno così trovato già spianata la strada per dare un colpo di grazia alla scuola pubblica. – Difatti si è visto: elevare il numero degli studenti per classe, tagliare i fondi per le supplenze, diminuire i posti di sostegno, varare un piano che prevede la chiusura di svariate scuole, togliendo così posti di lavoro al personale Direttivo (Presidi), Docente e ATA. – Tagli di fondi alle scuole pubbliche per favorire le scuole private, tanto che Berlusconi sui “Finanziamenti alla scuola privata”, ha concluso con una precisazione: “Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti“. “Libertà per tutti”, dice il premier, ma dovrebbe esserci anche la libertà del cittadino di non essere costretto a pagare una scuola privata, poiché la politica tende alla privatizzazione del servizio pubblico. – La nostra scuola pubblica, che per certi versi era il fiore all’occhiello delle scuole di tutta Europa, non è ancora morta, ma questo governo sta cercando di seppellirla viva e di soffocare i suoi spasmi, in modo che non si odano nemmeno le grida. – Con tutto questo, esorto i nostri governanti (ma soprattutto la magistratura) a guardare con maggiore scrupolo a ciò che accade nelle scuole private. – La prima cosa opportuna sarebbe quella di controllare i regolari versamenti dei contributi di chi ci lavora, e la regolare paga sindacale, (la quale furbescamente il più delle volte risulta solo dalla busta paga). Certo queste cose si sanno… ma è meglio non dirle e non metterle nemmeno in evidenza, del resto sono talmente ben nascoste da non poterle provare. – 1. La seconda cosa sarebbe togliere la validità del punteggio alle scuole private. Son sicuro che , facendo così, si creerebbero posti di lavoro utili e concreti anche nel privato, ove oggi, sia Docenti che ATA, affluiscono non per un posto di lavoro, ma per acquisire punteggio, in modo da “guadagnare” il posto nelle graduatorie statali; a volte, addirittura, si paga per avere false certificazioni che queste scuole sono pronte a rilasciare dietro lauti compensi. – A proposito di tali imbrogli, trascrivo integralmente la lettera che segue e che ho ricevuto da una persona scrupolosa, nascondendo solo ciò che può ledere la privacy. –
    “Mio caro Basilio, ho letto il tuo articolo interessante su ANPA a riguardo delle terze fasce ATA. Cosa mi serve? la norma che prevedeva che in sede di valutazione dei servizi prestati presso scuole paritarie (mi riferisco all’attuale ……) bisognava chiedere, al di fuori del controllo a campione, al momento della valutazione,certificato di servizio e CUD attestante i periodi di assunzione, licenziamento e giorni effettivi ….. ma sai perchè? Questi grandi pascià del paritario hanno emesso a suon di moneta certificati pluriennali di servizio mai prestati, mi spiego meglio: no contributi, no assunzione ufficio di collocamento, no contratto …. solo nomina … solo riportato riferimento che i contributi sono versati sulla posizione assicurativa di cui è intestatario l’istituto, e quindi in conclusione certificato di servizio firmato solo dal preside, no dal gestore …. ma tu dirai … fatti i fatti tuoi …. bhè se penso che per fare una supplenza statale si fanno centinaia di km ed i salti mortali …. Qui c’è il caso di uno di 23 anni che supera i sessanta punti, come ci sarà arrivato!?….. ed immaginati chi segue la trafila statale scavalcato da questi finti delle paritarie ….. suon di moneta e gonne corte … fammi avere questa norma per piacere, ai fini della valutazione ci voleva certificato di servizio e mod. CUD … mi pare del 2005, forse era una nota…? ciao e buona domenica ……. P.S. Con la contrattazione li sto appicciando, pensa undicimila euro per un esperto esterno e a noi non hanno pagato lo straordinario da aprile con tanto di ordini di servizio ……. quest’anno la scuola sarà commissariata ……… saluti dal tuo amico ……” –
    anita Dice: “graduatoria definitiva per assistente amministrativo: scopro che uno prima di me ha un punteggio talmente elevato che è impossibile lo abbia raggiunto a soli 21 anni di età, chiamato per nomina dice “mi avete beccato? bhe io vi mando ugualmente il telegramma che accetto il posto!”, come si fa a fare denuncia? quante saranno le scuole dove ha fatto domanda che controlleranno effettivamente il suo punteggio al momento dell’assunzione? ci sono le leggi, ma chi le rispetta se nella segreteria dove viene scoperta questa cosa, tutti tacciono? perchè prima o poi qualcun’altro se ne accorgerà (forse……….e su questo forse metto un sacco di puntini……..e chi ha buon senso e responsabilità capisce cosa intendo…) e succede a Rimini! non in qualche paesino sperduto…grazie” –
    Con questo mi chiedo: quanti imbrogli vi sono in terza fascia!?? E chi dovrebbe effettivamente effettuare dei controlli?? I capi d’Istituto (non tutti naturalmente) quali dirigenti di istituzioni autonome, non più sottoposte al controllo dei Provveditorati, sembrano essere dei piccoli baroni (come i proprietari delle scuole private) che dominano consapevolmente il proprio personale che non ha mezzi per opporsi. Si procede a ingiuste nomine per le terze fasce, in balia ad interpretazioni personali del punteggio, coperte da una privacy sempre più opprimente, che concorre a nascondere i vari favoritismi e le ingiustizie. – Lascio ai nostri onorevoli e ALLA MAGISTRATURA IL COMPITO di conservare ancora una coscienza e casomai di intervenire. Con questo però mi chiedo se non avesse ragione Giovenale nelle sue Satire quando diceva: “Quis custodiet ipsos custodes?”.
    Basilio SANTÒCRILE
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