Cetara ricorda le 111 vittime dell’alluvione 24 ottobre 1910

Cetara ha commemorato in mattinata, alla presenza delle autorità politiche, civili e militari, le 111 vittime perite nell’alluvione del 24 ottobre 1910. Ferita la costa napoletana, Casamicciola sull’isola di Ischia, Amalfi e Maiori. Cetara, distrutta dalla pioggia battente:  interi nuclei familiari seppelliti sotto le macerie. La visita del Re Vittorio Emanuele III nei giorni successivi del disastro. L’amministrazione comunale, nel centenario, ha inteso porgere un solenne omaggio ai periti in tale tragedia. “A cento anni da quel tragico evento abbiamo ritenuto doveroso fare memoria dei fatti e delle vittime  ha sottolineato il sindaco Secondo Squizzato – con iniziative mirate a coinvolgere la cittadinanza e ad affrontare il tema dei rischi e della fragilità del territorio. Un apposito comitato ha lavorato per oltre un anno, alla ricerca di documenti, foto, notizie utili a comprendere la vicenda, ma anche per indagare sulle possibili cause. Ma il solo ricordo non basta, occorre mettere in campo iniziative ed azioni affinché la storia non si ripeta. A tale riguardo sono importanti  le iniziative realizzate in tema di Protezione Civile e l’imminente avvio di un intervento strutturale, già appaltato, che prevede l’utilizzo di fondi europei per lavori di  risanamento idraulico forestale per Euro 750.000 sul torrente principale che, come in altri comuni della costiera, attraversa tutto il paese e va costantemente monitorato e curato come i suoi affluenti  laterali, oggetto di un secondo stralcio di interventi, anch’essi candidati a finanziamento.”Alla tre giorni, organizzata nella perla amalfitana, l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il conferimento di una speciale targa di rappresentanza. Dopo l’incontro con gli studenti delle scuole locali, ieri, Consiglio Comunale straordinario, per far memoria degli eventi, con la lettura degli atti rinvenuti nell’archivio comunale. Inaugurata, nella sala ‘Ave Maria’, mostra fotografica con foto, giornali d’epoca ed in seguito, nella sala Polifunzionale ‘M. Benincasa’, proiezione di un video a preludio del convegno ‘La Costa d’Amalfi territorio fragile: riflessioni a cento anni dall’alluvione del 24 ottobre’. In mattinata, dopo la celebrazione, alle ore 10,30, di una S. Messa in suffragio delle vittime, celebrata dall’arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, con la partecipazione del Prefetto di Salerno Sabatino Marchione, del Questore Antonio de Iesu e il successivo ricordo degli eventi in largo Marina, luogo simbolico nella tragedia, schieramento delle Forze che furono impegnate nelle attività di soccorso: in primo luogo la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Capitaneria di Porto, in rappresentanza della Marina Militare. Alla presenza del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Generale Salvatore De Benedetto, dei vertici provinciali dell’Arma dei Carabinieri e del Comandante della capitaneria di Porto, C.V. Andrea Agostinelli, ricordati i fatti dell’epoca. Presenti anche i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, le rappresentanze di Associazioni ed i gruppi comunali di volontari della Protezione Civile, a testimoniare l’impegno di chi oggi è in prima linea nelle attività di soccorso alle popolazioni colpite da calamità, come accaduto nel recente tragico episodio di Atrani.  A seguire, il corteo fino a Corso Federici, lungo l’asse viario principale, per scoprire una lapide commemorativa delle 111 vittime, collocata proprio in una delle zone in cui si verificarono distruzioni e lutti. Alla cerimonia ha preso parte anche  Raffaele Mansi, padre di Francesca, la giovane minorese perita nell’alluvione di Atrani. In serata, fiaccolata, guidata dal parroco Don Nello Russo, alle 19,30 dalla Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, nella parte alta del paese, luogo di culto caro ai cetaresi, con chiusura  sulla spiaggia centrale.