Vita di Missione: viaggio in battellino sul lago Tanganika, la baia di Burton

Padre Oliviero Ferro

La prima tappa del nostro viaggio è l’attraversamento della Baia di Burton, dal nome dell’esploratore che l’ha scoperta. Dobbiamo farlo per arrivare alla penisola di Dine. E’ un luogo pericoloso,perché,come un imbuto, riceve i venti che vengono dal vicino Burundi. Questa mattina è abbastanza tranquilla. Ma, in un viaggio successivo,abbiamo fatto l’esperienza di essere in mezzo alla tempesta e non è stato molto allegro. Tutto sembrava perduto, ma i nostri accompagnatori ci hanno aiutato ad arrivare alla riva. Il nostro battellino passa vicino alle piroghe a bilancerà dei pescatori che ritornano alla spiaggia dopo una notte di duro lavoro. Li salutiamo, informandoci se la pesca è andata bene. Rispondono volentieri al nostro saluto. Ma si vede che sono stanchi e desiderano arrivare al più presto a casa per riposarsi. Intorno a noi, spunta il muso di qualche ippopotamo che viene a curiosare. Non si avvicina, perché il motore gli dà fastidio alle orecchie. E sbuffando se ne ritorna sotto’acqua. Sulla spiaggia di fronte,vediamo qualche coccodrillo che scivola silenziosamente in acqua. Forse vuole venirci a trovare. Ma non siamo disponibili. Il motore continua a cantare. Insieme a noi, ci sono altre persone che vanno nei villaggi del lago. Sono venuti al centro per visitare i loro parenti e per fare degli acquisti. Tutti chiacchierano ad alta voce. Non si sente solo la lingua swahili, una delle quattro del Congo Rd, ma anche i dialetti locali. Cerco di seguire un po’ i loro discorsi. Non capisco molto, ma immagino il contenuto. Parlano della vita di famiglia, dei loro progetti e anche delle ingiustizie che hanno subito, a causa degli agenti delle forze di “disordine”, sempre pronte ad estorcere qualcosa per futili motivi. Di fronte a un fucile puntato, non sempre si può rifiutare. Il battellino va avanti tranquillo. Siamo quasi vicino alla punta della penisola, quando delle grosse barche (i boti) ci vengono incontro. Sono stracariche di sacchi di pesce. Due o tre metri di altezza e sopra la gente. Non si capisce bene come facciano a viaggiare, ma niente è impossibile in Africa. Li salutiamo. Fra poco arriveremo al centro della prima diaconia(settore). Il motore comincia a rallentare per prepararsi ad arrivare sulla spiaggia.