L’angolo del Racconto di Rinaldi: Il pianeta della munnezza
Anno 3008. Napoli è una grande metropoli con trenta milioni di abitanti. I bambini napoletani, come i bambini di tutto il mondo ad eccezione dei cinesi, lavorano come schiavi nei laboratori sottoterra costruendo borse, palloni da calcio, scarpe ed altri oggetti. Esiste un’unica moneta per ogni Paese della Terra: il mondialix con l’effige di quello che è rimasto dell’ex pianeta azzurro. Con un mondialix si compra solo un fumetto di Asterix. La corruzione è stata legalizzata come la droga, l’omicidio ed altri ex reati. L’emergenza rifiuti è ciclica. Ogni anno si ripete, non sempre nello stesso mese, l’accumulo indiscriminato di rifiuti. La munnezza è dappertutto. Vengono incendiati i sacchetti di biotriplastica che è un nuovo componente biodegradabile ma allo stesso tempo cancerogeno. A proposito del cancro è stata scoperta la cura ma i ricercatori si sono dimenticati di scriverla e non se la ricordano più. Meglio così pensano in moltissimi, altrimenti sarebbero scomparse le associazioni sulla ricerca sul cancro e le arance non sarebbero state più vendute nelle piazze. Ma è la munnezza il vero problema da risolvere. Come al solito viene nominato il Commissario straordinario, che nel frattempo è diventato ordinario, per l’emergenza rifiuti. A quest’ultimo mondialix a go-go per fare solo blà-blà e null’altro.Si alzano i soliti cori di disappunto con cortei tranquilli di gente strafatta di marijuana. Uguali frasi vengono riproposte ogni anno: “ La colpa è del Presidente della Regione, del Ministro dell’ambiente che ha cambiato nome in Ministro del disambiente, del sindaco oppure della camorra.” I termovalizzatori sono stati costruiti in ogni città o paese della Campania ma nessuno è in grado di farli funzionare. La munnezza aumenta ogni giorno sempre di più. Però tutti La amano intensamente. Infatti, quando l’emergenza rifiuti finisce, dopo qualche giorno si crea della munnezza virtuale perché non se ne può fare a meno. Ma il 3008 è stato l’anno della svolta. “Adesso basta!” ha dichiarato il Presidente della Repubblica Mondiale che è nato in Lapponia, veste sempre di rosso ed ha una folta barba bianca. “E’ ora di finirla con la munnezza. Ho un’idea.” Un ohhhh generale si eleva fino alle stelle: un politico con un’idea? Non succedeva dal lontano 2008. Mille anni per risolvere un problema con un’idea? Sembra assurdo ma è così. Il Presidente della Repubblica Mondiale convoca i più grandi scienziati. “La munnezza deve sparire dalla Terra.”“Ma in che modo?” domanda timidamente uno scienziato indiano.“Ormai nessuna Nazione vuole accettare la munnezza di Napoli e della Campania! ” replica con tenacia un altro scienziato con gli occhi a mandorla.“Tranquilli, tranquilli ”, risponde il Presidente della Repubblica Mondiale.“La munnezza la trasporteremo nello spazio e costruiremo un nuovo pianeta.” Tutti i scienziati presenti si guardano stupiti ma acconsentono. La munnezza viene stipata su delle navicelle che partono ogni mezz’ora dall’aeroporto di Capo non chino ex Capodichino.Tutta Napoli è ripulita ed allora un bambino accende il suo giocattolo preferito: virtualmunnezza e costruisce un sacchetto di rifiuti. Il giocattolo viene subito sequestrato. Il Presidente della Repubblica Mondiale ha stabilito anche l’illegalità di questi giocattoli. Comunque la munnezza, prigioniera nelle navicelle, arriva a destinazione: un angolo di spazio tra Nettuno e Plutone. Di certo non si poteva costruire il pianeta della munnezza tra la Terra e la Luna: sarebbe stato troppo visibile. Lentamente i sacchetti dei rifiuti vengono espulsi dalle navicelle e delle enormi gru volanti li afferrano per metterli insieme e costruire il primo pianeta della munnezza. Finalmente la cosiddetta emergenza rifiuti è finita. Trascorrono i secoli. Della munnezza nessuna traccia. Mentre il pianeta, tra Nettuno e Plutone, diventa sempre più grande all’improvviso, in un vicolo di Napoli, si intravede un uomo che guarda il cielo di notte e sospira:“ Ahhh…Che bei tempi quando c’era la munnezza…” www.claudiorinaldi.eu