Atrani: 35 € per una vita

Aldo Bianchini

Sotto la guida del procuratore aggiunto Erminio Rinaldi c’erano un po’ tutti lunedì mattina ad Atrani. Gli altri due pm del pool (Maria Carmela Polito e Ernesto Sassano), Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Portuale, Vigili Urbani per un sopralluogo accuratissimo senza tralasciare nulla. Pazientemente Rinaldi ha risalito tutto il canalone che dalla Piazza principale porta fino all’inizio della strada nell’alto del paese alla ricerca di ogni piccolo elemento o minima traccia che possa illuminare gli inquirenti sulle cause o anche sulle concause che hanno prodotto il disastro di giovedì pomeriggio nove settembre scorso. Mentre tutti attendono non solo il ritrovamento della povera Francesca Mansi ma anche i primi presumibili provvedimenti giudiziari ci sono tante persone che parlano e raccontano. E’ sufficiente gironzolare per le stradine e i vicoli, ancora invasi dal fango, per raccogliere lo sfogo della gente. C’è chi parla di una fatalità naturale quasi inevitabile e chi, invece, punta l’indice contro alcuni scempi urbanistici provocati dall’uomo per favorire gli interessi immobiliari e commerciali di pochi e ben individuati personaggi. Un commerciante con un negozietto posto in cima alla strada che copre il torrente Dragone non le manda a dire e spiega che la costruzione del parcheggio nella parte alta del paese (a pochi metri dal suo negozio) avrebbe favorito l’occlusione a tappo della bocca del canalone con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Sono andato a vedere questo parcheggio così contestato. E’ stato costruito una ventina di anni fa, qualche anno dopo l’alluvione del 1984; parte dal largo Vollaro e si estende per oltre cento metri verso la montagna. Tocca con evidenti benefici varie abitazioni, alcune delle quali arroccate proprio sotto i costoni rocciosi e che fino a qualche anno fa potevano essere raggiunte, forse, soltanto a piedi. Oggi ci si arriva comodamente in macchina con la possibilità anche di parcheggiare. “Ecco proprio qui –dice un cittadino, tale F.L. geometra- c’era un lavatoio che si apriva direttamente sul torrente che era a cielo aperto da qui fin sotto la montagna. Sono stato anni fa –continua F.L.- membro della commissione edilizia del comune ed all’epoca mi sono opposto vibratamente contro la costruzione del parcheggio votando contro e inimicandomi un po’ tutti. Capii che non c’era niente da fare, che gli interessi da tutelare erano troppi e me ne andai. Oggi provo una rabbia indicibile e penso che la giovane vita di Francesca sarebbe continuata tranquillamente. Quel parcheggio –conclude F.L.- ha rappresentato quantomeno una concausa aggravante per tutto quanto è accaduto”. Una dichiarazione secca e senza appelli. Continuo la mia passeggiata e scopro che sul muro di cemento armato che recinta da un lato il parcheggio soni impressi i numeri dei posti. Diciannove in tutto, che il Comune fitta (così dicono!!) per la modica somma di 35,00 euro al mese per un totale di 665,00 euro e per complessivi 7.980,00 euro all’anno. Ammesso che tutti abbiano sempre pagato e considerato che il parcheggio è stato costruito venti anni fa il Comune di Atrani avrebbe incassato la bella cifra di 159.600,00 euro. Le ultime notizie parlano già di una cifra oscillante tra i 10 e i 15 milioni di euro per rimettere in sesto un paese. Che bell’affare hanno messo in piedi gli amministratori di Atrani nell’ideare, progettare e realizzare quel parcheggio utile soltanto per pochissimi. Un parcheggio realizzato in deroga ad un piano regolatore generale mai definitivamente approvato sebbene pronto da tantissimi anni. Il piano regolatore intaccava gli interessi patrimoniali di qualcuno?, è questa la domanda che corre di bocca in bocca. Tutta la vicenda (dal mancato adeguamento del PRG al PUT fino alla sospensione dei lavori per la costruzione della circumvallazione Castiglione-Amalfi) qualora venisse dimostrata anche soltanto la “concausa aggravante” nell’esplosione del Dragone assumerebbe certamente rilievo di carattere penalistico con ricadute a carico degli eventuali responsabili. Molto interessante, in proposito, la relazione del prof. Paolo Budetta (notissimo geologo) inviata al Comune di Atrani fin dal 5 dicembre 1997. Ma di ciò avrò modo di parlarne in seguito con atti e carte alla mano.  Ho pienamente fiducia nella serietà professionale da sempre evidenziata dal procuratore Erminio Rinaldi e dai suoi due colleghi Polito e Sassano che non trascureranno nulla per il raggiungimento della verità. L’altra mattina ho visto che anche loro lentamente si inerpicavano fin li, fino in quel parcheggio. Del resto una vita umana vale, verosimilmente, molto di più di quei miseri 35 euro al mese e niente, dunque, può essere lasciato al caso.