Medicina Integrata: un legame preciso tra Cibo e Malattia

                                         Michele Montuori

Sempre che ci sia permesso di respirare l’aria concessaci in dono (non potremmo farne a meno secondo dopo secondo!), la maggiore causa delle patologie dei nostri giorni consiste in una alimentazione inconsapevole: per essa si intende la modalità di portare il cibo sulle tavole senza porsi domande sulla sua provenienza, sulla sua qualità, sui meccanismi di trasformazione che esso cibo subisce. L’inconsapevolezza non sta soltanto nel non porsi tale problema, quanto drammaticamente nel non pensare che vi possa essere un problema: strumenti come la pubblicità, la televisione, la stampa, un modo di trasmettere rapidamente false informazioni, contribuiscono sostanzialmente a deresponsabilizzare l’utente, già alle prese con sue interiori deresponsabilizzazioni. L’essere inconsapevoli del legame tra cattivo cibo scelto ed ingerito ed insorgenza delle patologie è grave. Una giusta rivoluzione propagandistica (peraltro come inascoltata) negli anni ’80 fece sì che il fumo di sigaretta venisse rivelato dai media come il principale nemico della buona salute: consisteva e consiste nell’inalazione di numerosi principi tossici, che si affacciano in media una ventina di volte al giorno ad una porta, quella polmonare, ampia circa 70 metri quadri. Ebbene, a tutt’oggi, per “scelte” precise in alto loco, non esiste nessuna informazione in giro (o ben poche) nei confronti di un numero ben maggiore di sostanze pericolose introdotte quotidianamente con l’alimentazione, le quali affrontano una porta, quella del sistema digerente, ampia ben più di 200 metri quadri. Pochi si rendono conto che il pane, così come viene oggi confezionato (occorrerebbe valutare la provenienza e l’insilamento senza presenza di aflatossine del grano, quasi tutto OGM e quindi altamente lesivo del nucleo delle nostre cellule; l’uso di lieviti chimici e non naturali, che infangano il nostro metabolismo; l’aggiunta di maltodestrine e di strutto, sostanze tossiche all’ennesima potenza), è un dannoso veleno: e di esso pane, si sa, non possiamo “fare a meno” quotidianamente. Pochi si rendono conto della tossicità per il sangue degli oli di semi e di quello che viene propagandato come olio di oliva (un mix tossico e scaduto, estremamente acido, nel 95% dei prodotti venduti). Pochi sanno che il latte (e molto di più latticini e formaggi, che ne sono i gravi derivati) è il prodotto di mammelle appartenenti ad animali (le mucche) colme di metaboliti prodotti dai loro organismi ammalati (prima le mucche vivevano dodici anni in piena salute; oggi muoiono a tre anni gonfie di malattie!) nella quasi totalità e zeppi di antibiotici e vaccini, i quali passano invariabilmente nel bianco liquido, e da esso – mediante assorbimento dai nostri villi intestinali – nel nostro circolo sanguigno, con consequenziali malattie a carico degli organi irrorati proprio dal nostro sangue. Inutile parlare degli altri cibi (come il sale bianco, che non è affatto il salgemma di una volta; come lo zucchero bianco, che è un corrosivo acido; come le uova, prodotte da animali altrettanto ammalati…..). Insomma: il nostro organismo, più che un preziosissimo meccanismo, offertoci in dono, da salvaguardare, sembra una fogna a cielo aperto. Due note, a margine di questo breve scritto: 1) si è notato che coloro che, dagli anni ’70, sono stati allattati con latte in polvere e della centrale, presentano non solo obesità precoce, ma sindrome metabolica, perdita dei capelli e malattie neurodegenerative (come il Parkinson) già a 40 anni (e sono numerosissimi, mentre prima dell’introduzione di latte artificiale e di latte proveniente da mucche allevate in pericoloso modo erano ben pochi); 2) i vaccini oggi resi obbligatori sono dannosissimi per il sistema nervoso centrale e insieme cancerogeni; peraltro, le statistiche degli anni ’50, quando essi non erano in commercio, riportano addirittura un numero minore di casi di malattie infettive, rispetto ad oggi, epoca di vaccinazioni. Per terminare, le allocuzioni provenienti da Medjugorje dicono: “Preghiera e digiuno”. Anche se a riguardo purtroppo non posso esprimermi completamente per la vecchietta che vive con 300 euro mensili di pensione o per chi vive di nulla, sono d’accordo nel consigliarli agli altri: “Preghiera, per eliminare dalla nostra mente le distorsioni che scegliamo o subiamo. E digiuno – quantomeno alimentazione attenta, quella detta biologica, con consumo di verdura e frutta! – a complemento”.