Amalfitana: GdF, abusi demaniali

I militari della Sezione Operativa Navale di Salerno, questo 24 agosto, in prosecuzione delle attività di controllo economico finanziario e demaniale delle attività commerciali lungo la fascia costiera salernitana, pianificate dal Reparto Operativo Aeronavale di Napoli d’intesa con il locale Comando Provinciale hanno  individuato quattro stabilimenti balneari abusivi, tre  sulla spiaggia di Marina Grande del Comune di Amalfi (SA) e il quarto a Praiano.I responsabili, tutti in possesso di regolari autorizzazioni comunali per il noleggio di attrezzature balneari, avevano approfittato della patina di liceità conferitagli dalle predette autorizzazioni, per impadronirsi  di tratti demaniali di spiaggia o di litorale, per posizionarvi lettini e ombrelloni, lucrando sul noleggio delle attrezzature e impedendo al pubblico la libera fruizione degli arenili. Ad Amalfi i tre responsabili si erano spartiti almeno 300 mq. di spiaggia libera in tre lotti, così da garantirsi, ciascuno, una parte del fronte mare. In questo intervento i militari hanno denunciato oltre ai tre gestori anche un lavorante, per lo stesso illecito. A Praiano i finanzieri hanno denunciato il titolare di uno stabilimento balneare con regolare concessione per  aver, anch’egli, occupato 100 mq. di un solarium pubblico in cemento, per collocarvi ombrelloni e lettini. I cinque responsabili sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Salerno per occupazione abusiva di demanio marittimo. Con queste nuove positive affermazioni operative, salgono a cinque, con otto responsabili denunciati, gli stabilimenti individuati in agosto dai finanzieri del reparto operativo aeronavale nella sola provincia salernitana, indice di un fenomeno meritevole di essere tenuto sotto controllo. Gli accertamenti in questo settore continueranno serrati nei prossimi giorni per tutelare gli interessi dell’erario, atteso il danno patito dalle casse comunali per il mancato pagamento dei canoni concessori e dallo Stato, per i ricavi indebitamente sottratti a tassazione, ma anche per evitare che le spiagge libere siano oggetto di sfruttamento incontrollato e speculazioni ai danni degli operatori regolari e degli utenti stessi.