Vita di Missione: Alfabeto Africano, E come Elezioni

Padre Oliviero Ferro

In tutti i Paesi del mondo c’è un periodo in cui i cittadini sono chiamati ad eleggere i loro rappresentanti al Parlamento o il Presidente della Repubblica. Anche in Africa, dopo ormai cinquanta anni di indipendenza, c’è questa abitudine. I vari candidati percorrono i paesi e le città. Fanno i comizi. Parlano, parlano. Promettono,tanto non costa niente. A volte, pagano dei sostenitori con una maglietta e qualche bottiglia di birra per fare  numero. Fanno anche dei manifesti a grandezza naturale. L’importante è farsi vedere,far capire che si esiste e che quindi devono essere votati, dato che sono i migliori. Qualcuno riesce a farsi vedere alla televisione o alla radio. Magari utilizza anche internet. Insomma per qualche mese c’è un traffico su e giù per il paese. Poi il giorno delle elezioni, molti vanno a votare. E qui cominciano i problemi. C’è chi viene “invitato” energicamente a votare per questo o quel candidato. Anni fa in un paese africano, per le elezioni del presidente della repubblica, c’erano due schede una rossa e una verde. Quella verde era il nome del candidato unico. Se non votavi per lui,avresti avuto qualche piccolo problema di natura fisica o economica. Poi, naturalmente, finite le votazioni, bisogna procedere alla spoglio,a contare i voti. In molti seggi non c’è la luce. Si va avanti alla luce delle lampade a petrolio e quindi c’è il rischio di non potere verificare bene i voti. Nessun problema. Tanto si sa già chi verrà eletto. Verrà proclamato vincitore con una percentuale altissima. E’ lui il capo e tutti saranno contenti o quasi. L’importante che lui distribuisca qualcosa ai suoi sudditi e tutti saranno contenti. Per i problemi veri? Ripassare un’altra volta.