Salerno: Crescent vero volto

L’operazione Crescent mostra un volto di giorno in giorno più inquietante. Lo scempio ambientale prende forma, oramai sotto gli occhi di tutti: non vi è chi non veda –e non lamenti- la riduzione della spiaggia, la deviazione del Fusandola, la massiccia colata di cemento che l’edificazione del solo parcheggio ha già reso evidente in un’area tanto sensibile. Nelle ultime ore alle brutture paesaggistiche si sono aggiunte notizie che fanno male quanto lo stesso scempio. Lo sperpero di denaro, tante volte denunciato dal Comitato, si è concretizzato. La frettolosa “riacquisizione” dell’area da parte del Comune per liberare l’area demaniale dal vincolo di inalienabilità ha svuotato le casse dell’ente di ben 11 milioni di euro. Con il federalismo demaniale quell’area sarebbe stata acquisita al patrimonio comunale senza alcun esborso da parte dell’ente locale e con la possibilità di destinare il luogo a usi pubblici. Lo stesso federalismo permetterà ora al Comune di svendere per poche decine di migliaia di euro la spiaggia di Santa Teresa ai privati. E’ ben facile immaginare che saranno i ricchi residenti del condominio Crescent a mostrare interesse per la privatizzazione di una spiaggia che si allunga a pochi metri dal portone di casa e da una piazza che sembra destinata ad essere il cortile dell’edificio privato. Tutto rigorosamente stretto nelle mani di pochi privilegiati! Il Comitato annuncia che darà vita a una battaglia durissima anche contro il definitivo distacco della spiaggia di Santa Teresa dal tessuto cittadino. A settembre sarà avviata una mobilitazione generale in difesa dello storico arenile. Il No Crescent sta già organizzando petizioni popolari per evitare la privatizzazione di un tratto di costa che da generazioni è caro alla popolazione salernitana.

Comitato No Crescent