Eboli: Federazione della Sinistra , la vocazione turistica

Qualche giorno fa l’assessore alle attività produttive del nostro comune ha chiesto alle associazioni dei commercianti e ai sindacati la loro collaborazione e disponibilità in merito alla possibilità che la Regione riconosca Eboli come “città a vocazione turistica”. La cosa non ci vede contrari. A differenza dell’assessore noi crediamo che il titolo di per sé significhi poco o nulla. Magari fosse così semplice. Siamo anche convinti che la presunta vocazione turistica è un bluff e che il turismo e la sua gestione deve avere un’impostazione di tipo culturale. Di che tipo di turismo vuole parlare l’assessore? Di quello balneare? Dimentica che la nostra fascia costiera è ormai un territorio “fuori dalla nostra giurisdizione” per almeno dieci mesi all’anno? Che è ormai un ritrovo di delinquenti e prostitute? Che ogni anno quei pochi imprenditori che gestiscono i lidi non sanno se apriranno o meno, pur pagando cifre salate, tra le più alte in Italia, per le loro concessioni? Che le spiagge libere versano in uno stato pietoso dove non sono garantiti neanche i servizi minimi di sorveglianza e mancano i bagnini? Che gli stessi ebolitani non frequentano il nostro litorale preferendo spiagge di altri comuni limitrofi? Il turismo cresce e si afferma dove è posta  al centro la gestione e la tutela del territorio. Può mai crescere e affermarsi da noi quando il Sindaco Melchionda contesta le norme che tutelano il territorio come il SIC (Sito di Interesse Comunitario) che vale per tutta l’Italia  e lo ritiene responsabile dei problemi della nostra fascia costiera? Quando si consente di trasformare una delle zone collinari più belle del nostro territorio (anche se non di nostra proprietà)  in un paesaggio lunare, consentendo l’installazione di un impianto fotovoltaico pari a 60 campi di calcio (per avere in cambio duecentomila euro una tantum)? Quando la nostra città è la seconda in provincia di Salerno con i suoi 3.323 fabbricati non registrati al catasto? E anche in questo caso, il Sindaco Melchionda afferma che è colpa della Soprintendenza che non sblocca  le centinaia di richieste di condono. E i migliaia di abusi chi li ha controllati? E quelli futuri chi li controllerà? E’ così che si gestisce, si controlla e si tutela il nostro territorio? Potremmo parlare di altre cose come il turismo religioso, le iniziative culturali, ecc.. Ci rendiamo conto, però, che a Melchionda e ai suoi amici non interessa. A proposito, non vorremmo che la riunione organizzata dall’assessore alle attività produttive sia un altro impegno, assunto in campagna elettorale, per consentire a qualche commerciante di poter prolungare il suo orario di apertura. Altro che “città a vocazione turistica”.