Giffoni: 3 giorni per arrivare al Festival

Le barriere, i confini politici, le porte chiuse non hanno fermato Ahmed, 16 anni, il palestinese giurato della 40° edizione del Giffoni Film Festival. Il ragazzo, appena arrivato nella Cittadella, racconta la sua esperienza in sala a una platea di 750 colleghi giovani giurati provenienti da tutto il mondo, Israele compreso. Ahmed non sa parlare bene l’inglese, chiede aiuto all’amico giordano che mastica meglio di lui la lingua degli americani. “Palestina, Striscia di Gaza, Egitto, Giordania e finalmente Giffoni , un viaggio lungo tre giorni, una grande avventura -dice- è stato molto, molto difficile venire a Giffoni ma l’amore per il cinema e la voglia di confrontarmi con gli altri ragazzi della mia età non mi hanno fermato. Nonostante le mille difficoltà sono riuscito ad arrivare e ringrazio tutti per l’accoglienza che hanno dimostrato nei miei confronti e verso il mio paese”. In sala applaudono tutti, Ahmed viene abbracciato e un lungo, lunghissimo applauso scioglie la platea. Tra questi, anche quattro adolescenti israeliani, anche loro giurati: perchè qui a Giffoni non ci sono barriere nè confini. E, come si sa, l’amore (il tema scelto per questa 40esima edizione del Festival per ragazzi più importante che c’è al mondo) non ha confini.