Regione: Cons. Pica scrive al neo Assessore Amendolara

“La notizia della chiusura improvvisa di alcuni bandi del PSR ha innescato un meccanismo di preoccupazione ed incertezza nelle imprese campane che urgono di interventi urgenti. Senza continuità nella presentazione delle domande gli imprenditori potrebbero vedersi negato il riconoscimento di spese effettuate, ovvero, vista la crisi, potrebbero essere addirittura disincentivati a porli in essere” questo il pensiero del Consigliere regionale Donato Pica Componente VIII Commissione Agricoltura che con una nota ha informato il neo Assessore regionale all’Agricoltura Vito Amendolara. La Giunta Regionale, attraverso l’Area di Coordinamento del Settore Primario, ha recentemente provveduto alla chiusura di alcuni Bandi del Piano di Sviluppo Rurale, in modo particolare quelli destinati alle imprese agricole per gli investimenti di ammodernamento aziendale, innovazione tecnologica e rinnovo del parco macchine.  Dal primo luglio 2010 le imprese agricole interessate ad ammodernamenti non possono quindi presentare domande di finanziamento, poiché le stesse saranno dichiarate irricevibili dagli uffici preposti all’istruttoria.  “Pur volendo condividere i motivi di ordine procedurale che hanno portato all’adozione del Decreto n. 48 del 30/06/2010, tra cui la revisione dei bandi assume carattere rilevante, risulta parimenti incomprensibile non aver previsto comunque la possibilità, da parte delle imprese interessate, di poter presentare istanze di finanziamento e continuare ad effettuare gli investimenti che, non è del tutto superfluo ricordare, possono essere eseguiti solo in alcuni momenti dell’anno, compatibilmente con l’indirizzo produttivo aziendale – prosegue Pica che aggiunge – urge riattivare la tempestiva riapertura dei bandi con le dovute modifiche previste dalla revisione del PSR Campania 2007/2013 approvata con Decisione C(2010) 1261 del 2/3/2010 della Commissione Europea; contestualmente ritengo si debba prevedere, nell’elaborazione delle prossime disposizioni, al riconoscimento delle spese per un periodo superiore ai 12 mesi precedenti la presentazione dell’istanza, così come previsto nei bandi precedenti, ovvero per un intervallo tale da consentire la copertura degli investimenti  anche nella fase attuale di chiusura dei bandi” conclude Pica.