Golfo del Messico: Marea nera ferma per almeno 48 ore!!

Bp segna un punto fermando per la prima volta il flusso della marea nera nel Golfo del Messico, ma e’ pur sempre bufera sul gigante del greggio: Downing Street nega, ma gli Stati Uniti soffiano sul fuoco, e torna a tingersi di giallo il ruolo della multinazionale petrolifera nel trasferimento in Libia dell’uomo di Lockerbie Abdel Bassett Ali al-Megrahi. Lo stop del flusso di greggio nel Golfo del Messico “è un segno incoraggiante”, ma non è ancora il momento di festeggiare: “Non siamo ancora al traguardo”, ha detto il chief operating officer di Bp Doug Suttles. Suttles ha fatto sapere che solo sabato si potrà valutare se il test ha avuto successo. “Siamo incoraggiati da questi primi risultati del test, ma non è ancora finita”, ha avvertito il capo della Guardia costiera Usa Thad Allen. Intanto la Bp ha annunciato che la perdita di petrolio del pozzo Macondo nel Golfo del Messico è stata fermata per la prima volta da aprile. Le valvole della nuova struttura di contenimento sono state tutte chiuse e il petrolio non fuoriesce più, ha annunciato il vice-presidente di Bp Kent Wells. Il risultato è il frutto del test sulla pressione del pozzo cominciato da poco.  Il blocco del flusso serve a Bp per misurare la pressione all’interno della cupola. Se sale e resta alta è un buon segno: il pozzo tiene. Se invece non sale o non tiene, è il segno che c’è una perdita altrove: il pozzo è danneggiato. Bp sta facendo salire la pressione lentamente nella cupola. Il test dovrebbe durare 48 ore. Intanto negli Usa le immagini tv hanno mostrato i primi risultati del test cruciale sulla nuova struttura di contenimento del pozzo Macondo esploso il 20 aprile: per la prima volta da allora il geyser sottomarino si e’ fermato. L’esperimento proseguirà ancora intanto a Wall Street il titolo Bp e’ schizzato al rialzo di oltre il 10%, una boccata di ossigeno per il gruppo che sembra vicino a vendere alla rivale Apache asset per 10 miliardi di dollari. ”E’ bello vedere che il petrolio non esce più nel Golfo, si e’ congratulato il vicepresidente Kent Wells. Restano sullo sfondo le polemiche: che Bp, e il suo progetto di esplorazione petrolifera nel golfo della Sirte e nel deserto occidentale della Libia, fossero stati tra i fattori presi in considerazione nel trasferimento di Megrahi, lo aveva ammesso, poco dopo il rilascio dell’uomo di Lockerbie, l’allora ministro della giustizia britannico Jack Straw.

Valentina Manzo