I mali del Sud: clientelismo e assistenzialismo

Giuseppe Lembo

 Il federalismo fiscale può ridare dignità e protagonismo al Sud; può liberarci da quella piaga sociale che condiziona la civiltà, il progresso e lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno, con il quale si è in debito di un protagonismo che non c’è mai stato.Prima di tutto la “plebe” meridionale deve diventare “popolo” ed il “suddito” “cittadino”; sono problemi di crescita umana da affrontare, da risolvere da subito, se si vuole ridurre la distanza Nord-Sud e liberare così il Paese da una dualità geografica, economica e sociale che fa male a tutti; le due velocità nella vita pubblica e privata del paese finiscono per essere un danno per tutti. Occorre che il Sud recuperi e si allinei al Nord sia sul piano antropico che economico-sociali. Occorre non piangersi più addosso e proprio in un momento di grave crisi sistemica del “ricco” e “spendaccione” Occidente, al capolinea con tutta l’Europa e l’America, occorre fermarsi a riflettere e, rimboccandosi le maniche, mettendo a disposizione del “sociale globale”, tutte le idee e le capacità di pensiero positivo, per un futuro nuovo, un futuro diverso, con al centro l’uomo, la dignità dell’uomo in tutto il Nord ed in tutti i Sud del mondo. Il bisogno, la crisi, la tegola addosso che fa perdere la fiducia nel futuro singolo e di insieme, è quella spinta in più che può cambiare il mondo, nel quale nessuno deve rimanere indietro e nessuno, proprio nessuno, deve essere escluso dal diritto alla vita, un diritto di ogni uomo della società-mondo. Ma così non è; di fatto, siamo di fronte ad un diritto negato, in quanto per un miliardo di persone che vivono sul Pianeta Terra, manca il cibo per la vita; attraverso un olocausto senza fine muoiono di fame nell’indifferenza dell’uomo ricco e di quanti, pur potendolo, non danno, alcun segnale di solidarietà economica, sociale e soprattutto umana. L’olocausto continua; molti ipocritamente mettono a posto la propria coscienza dando a fin di bene, il proprio obolo, tra l’altro malamente gestito da associazioni che fanno della vita degli altri, un progetto d’impresa per l’uomo basato sui bisogni dei poveri del mondo.

 

                                                                                               

2 pensieri su “I mali del Sud: clientelismo e assistenzialismo

  1. non capendo la conclusione mi limito a condividere pienamente il resto di questo articolo. sono d’accordo che il federalismo è l’occasione che hanno le comunità di far vedere quanto valgono e di uscire più forti e protagoniste del loro destino. quello che manca, secondo me, è che a gestire questa fase sia una classe dirigente che ragiona e governa con vecchi schemi e che rischia di creare un pateracchio peggiore dell’unità d’italia. sono senza riferimenti o simulazioni e mancano di fantasia. al sentimento di entusiasmo per l’occasione storica si aggiunge un sentimento di pessimismo, come colui che circola con la benda sugli occhi e si aspetta di sbattere, primo o poi, il muso su una parete. una cosa è certa il federalismo è sempre dalla parte del popolo e del cittadino.

  2. Spero che presto si abbia la volontà e il coraggio di poter parlare di Italia del SUD, senza suscitare scandalo o riprovazioni dei soliti noti.
    I popoli del SUD, solo affrancandosi dal vassallaggio verso i “fratelli” del nord, potranno sperare in un futuro di dignità e di progresso.
    L’Italia al GARIGLIANO…. io ci sono!
    in bocca al lupo

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