Vita di Missione: Alfabeto Africano, C come Casa

Padre Oliviero Ferro

Nelle mie passeggiate nel villaggio di Nefa, in Camerun, mi capitava di vedere tante cose interessanti. Una di quelle che mi ha sempre colpito è il vedere come costruivano le case. Certo, io non sono né ingegnere né architetto. Ma vedere questi nostri fratelli lavorare mi ha sempre fatto riflettere. E’ come vedere gli uccelli che costruiscono il loro nido. Ci mettono tanta passione e tanta pazienza. Dopo che hanno scelto il terreno adatto, cominciano a ripulirlo dalle erbacce,togliere le pietre e tutto quello che impedisce di fare il progetto. Poi, piano piano, mettono delle corde per disegnare le fondazioni. E così si comincia a scavare. Di solito ci si fa aiutare da qualche amico. Non c’è molta fretta, ma c’è il desiderio di fare qualcosa di bello. Naturalmente chi ha più soldi,può fare le fondazioni con le pietre e il cemento. Chi invece si trova con poche disponibilità, farà i mattoni con la terra o l’argilla rossa,utilizzando delle forme. Poi verranno lasciati seccare al sole, sempre sperando che la pioggia non rovini il lavoro. Se poi tutto è pronto, si cominciano ad alzare i muri, mettendo come malta altra terra. Arrivati al tetto, si cerca di fare una intelaiatura che possa reggere le lamiere. E così la casa sarebbe finita. Ah,dimenticavo. E le porte e le finestre? Semplice. Si va da un falegname che le prepara e così verranno inserite nella struttura. Certo, non potranno salvarci dai ladri. Ma speriamo in bene. I mobili sono ridotti al minimo. I letti sono dei graticci su cui è stesa una stuoia. Gli armadi per i vestiti: dei fili tirati da una capo all’altro della stanza. Borse  e valigie tutto intorno, mescolate alle pentole e altri attrezzi da cucina. Magari in un’altra stanza,la motocicletta del padrone di casa. Poi, piano piano, quando arriva qualche soldo, si faranno gli altri mobili. L’importante è avere un tetto. Naturalmente la cucina viene fatta all’esterno sulle tre pietre e le toilette in un angolo…Dimenticavo, il pavimento è al naturale. Quando piove, è tutta un’altra storia. Allora il fango farà parte degli abitanti della casa. C’è posto per tutti…