Prefetti sotto la lente del gradimento

Rol

“Il Prefetto, autorità provinciale di pubblica sicurezza, che sovrintende all’attuazione delle direttive in materia. A tali fini va tempestivamente informato dal Questore e dai comandanti provinciali dell’Arma e della GdF su quanto attiene l’ordine e la sicurezza pubblica provinciale.”  L’art. 13 della Legge 121/81, detta della smilitarizzazione della Polizia, che disciplina ruoli e compiti. In un momento in cui il lavoro del Prefetto, messo in discussione, pur essendo  collante tra autonomie locali e potere centrale. In uno stato federalista, che si pregia di detenere il passo nell’Unione, la recente bagarre sull’istituzionalizzazione delle figure e  sulla confusione che si sta ingenerando con il ruolo dei Questori, ugualmente “autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma con direzione, responsabilità e coordinamento, a livello tecnico operativo, dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e dell’impiego a tal fine della forza pbblica e delle altre forze eventualmente poste a loro disposizione- Art.14”. Eppure il Prefetto viene tirato in ballo dinanzi a Comuni agonizzanti: quando è il caso di sciogliere  Amministrazioni comunali o quando  scatta l’allarme d’infiltrazioni di stampo mafioso. Un funzionario prefettizio, controllore di delicati atti amministrativi e verificatore dell’attività programamtica comunale. E quando occorre garantire efficienza ed imparzialità alla delicata macchina elettorale. Insomma, i compiti appaiono pittosto delicati, anzi estremamente, a tal pnto che il personale dirigenziale è sottoposto a continui trasferimenti. Oltre all’eventuale mobilità. Da recenti sondaggi, dati confusi sull’indice di gradimento dei cittadini. Se cioè, tra gl’Italiani, tali referenti ministeriali godano o meno d’assenso: il 36% dichiara di conoscere almeno in linea di massima i ruoli del Prefetto, il 64% d’ignorarne le funzioni, mentre un’esigua fetta 11%,  d’esserne edotta, il 25% solo parzialmente. Mentre gli anziani rispondono vagamente e la fascia di media età oscilla, i giovanissimi  pittosto ignoranti a riguardo. In base alla stima, l’89% asserisce di possederne, contro uno sparuto 6%, che diniega ed un 5% insciente. Il sondaggio d’opinione su scala nazionale, tra i maggiorenni, riferibile a 801 casi, con un margine d’approssimazione del 3,5%, secondo il metodo C.A.T.I., risalente allo scorso anno, susseguente alla prima conferenza dei Prefetti alla SSAI, che registrò l’intervento del presidente Napolitano in Capitale. Tra i temi a tappeto, Enti locali e territorio, Sicurezza ed immigrazione, coesione sociale e garanzia di legalità. Alla luce del delicato momento che la figura prefettizia sta vivendo, tra agglutinamenti e blocco delle carriere, congelamento stipendi e mobilità, domani in Capitale, per volere del Preftto dell’Urbe Pecoraro, un smmit che stigmatizzerà ulteriormente il ruolo di tali figure, spesso non accentato nella corretta valenza istituzionale.