La preghiera nella Bibbia -2 parte

don Marcello Stanzione

Tutta la Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, è per eccellenza il libro della preghiera. Dal primo atto creatore di Dio nella Genesi fino all’ultimo grido orante della sposa nell’Apocalisse, si snoda nella Bibbia un dialogo costituito, da una parte, di parole e di opere di Dio e, dall’altra, di risposte dell’uomo. In questo tessuto dialogico emergono i grandi oranti ed amici di Dio e le forme originali di rapporto con lui, sia individuali che collettive, che sono le grandi preghiere. In tutto l’Antico Testamento il libro dei Salmi, sintesi della preghiera di Israele, microcosmo di sentimenti umani e religiosi aperti verso Dio, offre al riguardo un esempio emblematico.  Nel Nuovo Testamento emerge la figura di Gesù, modello e maestro, che insegna ai suoi discepoli a pregare con l’orazione del Padre Nostro la quale sprigiona i sentimenti più nobili di un uomo nel suo rapporto orante con Dio. La comunità dei discepoli segue le sue orme e sotto l’impulso dello Spirito arricchisce l’esperienza di preghiera di Israele con nuovi sentimenti e nuove formule. Perciò la preghiera nella Bibbia è un fatto permanente, l’incontro con la storia biblica è inseparabile dall’incontro con un popolo che prega nella storia, anzi che prega la storia che vive. L’uomo biblico prega perché Dio è entrato come salvezza nella storia dell’orante e del popolo cui appartiene; la preghiera della Bibbia è perciò comprensibile solo nel contesto dell’alleanza e in essa emergono quattro qualità essenziali; preghiera come esercizio di fede: la fede fa la preghiera e la preghiera nutre la fede; preghiera come incontro con Dio, il cui piano di salvezza presiede al mondo e alla storia; preghiera come risposta in seguito all’”auditus Dei”; infine, preghiera nel nome di Gesù al Padre nello Spirito Santo. Nella Bibbia, pregare in “situazioni di grazia” significa convergere sulla storia perché è qui che l’uomo biblico vede per la prima epifania di tale grazia, cioè la salvezza come liberazione dal male e manifestazione definitiva del Regno di Dio. L’Orante biblico considerando la salvezza vista nel passato (=memoria) la invoca per il presente e per il futuro (=attualizzazione).