Castel San Giorgio: “Arte e Cultura” aperto all’Europa

Anna Maria Noia

Davvero una serata speciale, particolare, difficile da dimenticare…almeno per i premiati, ma non soltanto (sicuramente lo è stata per tutti gli intervenuti e gli astanti) quella in cui si è tenuta la cerimonia di conferimento di medaglie, coppe e pergamene da parte dell’accademia internazionale “Arte e cultura”, retta con perizia dall’umile ma eclettico artista – soprattutto pittore e scultore – Michelangelo Angrisani. Il tutto si è tenuto domenica 27 giugno u. s. nella splendida cornice e location naturalistica di Villa Calvanese in Lanzara di Castel S. Giorgio, ove è sita per l’appunto la propositiva associazione di Angrisani che molto lustro ha dato e continuerà con ogni probabilità a dare alla cittadina capeggiata dopo le recenti elezioni dal simpatico e dinamico sindaco Francesco Longanella. La prestigiosa Villa Calvanese, datata XVIII secolo e ricca di giardini e di verde, è stata degnamente “inaugurata” dopo la chiusura (temporanea) dovuta ad alcuni lavori effettuati da poco, ma – come ha promesso il sindaco nel corso del suo intervento alla manifestazione – sarà completata grazie ad uno stanziamento di 2 milioni di Euro circa. È stata una cerimonia forse con qualche vuoto (non voluto, ovviamente) o qualche piccolo e discreto difetto di organizzazione ma comunque autofinanziata e dignitosa, ricca di valori e di spirito benefico: tutto ciò grazie alla lungimiranza di Angrisani, che ha collegamenti con tante parti del mondo, particolarmente in Romania, in Spagna e altrove; proprio il carattere di internazionalità e di pluriculturalità della kermesse – che si ripete ma rinnovandosi con crescente successo da ben quattordici edizioni – è stata conferita una coppa (tra le tante elargite grazie anche e soprattutto ai patrocini morali del presidente della Repubblica, dei presidenti di Camera e Senato, da parte di altre meritevoli istituzioni) anche a una artista israeliana, emozionata e commossa durante l’occasione. L’accademia “Arte e cultura Cesare Greci”, in collaborazione con l’altro sodalizio internazionale “Greci Marino” di cui una esponente: Giusy Greci era presente all’evento, ha inteso organizzare tale concorso concernente le seguenti sezioni: Pittura, Scultura, Fotografia, Poesia in Lingua e in Vernacolo, Narrativa e le sezioni junior “Baby artisti” e “Giovani poeti”, fino ai 18 anni di età. È stata dunque una soirèe magica ed entusiasmante nonostante – lo ripetiamo – qualche piccola defaillance certamente non prevista e occasionale. Nel corso dell’importante avvenimento si è potuta godere la presenza di un attore impersonante Pulcinella e quella di un musicista che ha allietato il numeroso uditorio e il parterre degli ospiti e della valida giuria di qualità appunto musicando due poesie di Giacomo Leopardi. Ma la novità – rispetto a tutti gli altri concorsi o certami, letterari e poetici – è stata anche la sentita presenza del parroco di Lanzara don Giovanni Merola, che ha simpaticamente benedetto artisti, giurati e folto pubblico con giovialità e discrezione, con un sorriso: un modo per ribadire l’appartenenza a Cristo e la tensione (ideale e non solo) verso il Bello da parte dei premiati e degli avventori. Tra i componenti delle commissioni giudicatrici: il nostro direttore Rita Occidente Lupo, la docente Anna Maria Maio e – per la sezione Pittura e Scultura – il maestro Crescibeni. Per quanto riguarda i premiati, tutti meritevoli, vogliamo qui segnalare, in particolare, un giovane e validissimo artista, naif ma profondo ed eloquente nelle sue tele, nell’ambito delle sue straordinarie opere: si chiama Cristiano Verde, un dolcissimo e calmo autistico di trenta anni, simpatico e bravissimo a dipingere. Alcuni suoi manufatti (quadri) sono conservati in collezioni private. Il giovane e bravo pittore, proveniente da Napoli, ha sviluppato sin dalla tenera età una forte passione per i treni, anche se non mancano tra i soggetti da lui ritratti gatti, animali e altri oggetti alla sua attenzione di sensibile e sublime, spirituale fautore di Bellezza e Virtù. Moltissime e degnissime di studio e di riflessione le opere di Cristiano Verde, che riesce – tramite la pittura – ad esprimere molto più di ciò che potrebbe donare, e sarebbe già molto, semplicemente col candore della sua disabilità: il Nostro ha partecipato e vinto a mostre collettive, estemporanee e concorsi a premi dal 1997. Una sua realizzazione è stata anche esposta a Mercato S. Severino in occasione della retrospettiva “Rifiuti in cerca di autore”, dedicata al problema e alla tematica dell’emergenza rifiuti in Italia (non soltanto a Napoli).Questo onesto e quieto giovane, che certamente merita tanto, farà ancora – sicuramente – parlare di sé e noi che firmiamo questo piccolo “pezzo” – come è chiamato in gergo giornalistico – vorremmo descrivere ancora le sue meravigliose tele anche in un articolo apposito tutto per lui, prossimamente. Qui ci limitiamo solamente a mostrare quanto un diversamente abile, un “handicappato”, come oggi purtroppo si insultano tanti, troppi differentemente abili, possa riuscire positivamente nella sua lotta contro l’emarginazione e il pregiudizio, contro l’isolamento di una società troppo distratta verso i normodotati come anche nei confronti di chi soffre di qualche disturbo – lieve o meno – o di qualche ritardo. Questa è la dimostrazione che quando si vuole fortemente qualcosa alla fine la si realizza: perciò anche il nostro bravo e dolce Cristiano – grazie all’appoggio della propria famiglia e alla sua volontà di superare l’handicap e di superare sé stesso – sarebbe di esempio per tutti, darebbe dei punti a molti che si ritengono “razza superiore” e pensano solo ai loro meri profitti. I quadri di Verde sono poetici, fantastici, metafisici, onirici: diamogli dunque spazio nella società, come dobbiamo dare chance agli altri soggetti autistici o ai down, sempre più “persone” e meno “individui”.