Cidec, Unimpresa e Fapi scrivono al ministro Galan ed a Caldoro

Cidec Campania insieme ad Unimpresa e Fapi hanno nuovamente sollecitato con una nota indirizzata al ministro dell’Agricoltura Galan ed al governatore Stefano Caldoro la fine del commissariamento che dura ormai da diversi anni dell’Arac, l’associazione regionale allevatori della Campania. Le 3 sigle sindacali hanno annunciato al ministro dell’Agricoltura che si faranno promotrici per la costituzione di una associazione allevatori autonoma che si interfacci direttamente con le istituzioni nazionali ed europee per meglio rappresentare i legittimi interessi degli imprenditori che mirano al potenziamento di un settore determinate per l’intera economia campana. L’Arac, che è finanziata con il 75% di contributo regionali e per il restante 25% con contributi diretti degli associati, è di fondamentale importanza per il settore anche perché la legge prescrive che esegua controlli funzionali per l’immissione sul mercato dei prodotti IGP. Abbiamo raggiunto –riferisce il presidente di Cidec Campania, Milena Petrucciani- una convergenza di intenti tra associazioni di categoria del settore in modo da far sentire una sola grande voce capace di generare sui tavoli istituzionali la giusta attenzione su settori strategici e di grande valore economico e sociale; abbiamo ascoltato le proposte e le richieste che ci giungono dal territorio ed abbiamo deciso di intervenire congiuntamente”.Ma anche una convergenza di intenti tra mondo associazionistico e quello politico sarebbe la giusta partenza per addivenire ad un piano condiviso ed efficace fondante per il rilancio economico e sociale della nostra Regione –ha continuato Milena Petrucciani. Il commissariamento dell’Arac provoca danni incalcolabili per l’estrema lentezza dei controlli funzionali nell’ambito della filiera IGP Marchigiana, per gli ostacoli all’accesso alle misure sulle razze in via di estinzione degli ovini Laticauda da parte degli allevatori ovini e per le numerosissime cancellazioni dai relativi registri dei produttori, ormai stanchi, delle razze che producono latte di alta qualità. Senza controlli viene meno tutta la filiera – riferisce il presidente Unimpresa federazione Agricoltura -Beniamino Zollo – ed è davvero preoccupante il persistente silenzio delle istituzioni su questo fondamentale tema appartenente al territorio anche perché, contestualmente, si continua a parlare di sostegno ed incentivazione delle filiere !”.“Gli allevatori sanniti e tutta la provincia meritano una diversa attenzione da parte di istituzioni e mondo politico in quanto la provincia sannita è determinante a livello regionale per quantità di capi di bestiame allevati” –riferisce il presidente di Fapi, Carmine Giangregorio. “Dalla politica che promette occorre passare alla politica che risolve e che sostiene chi, come gli allevatori sanniti, operano in situazioni di estremo disagio e svantaggio perché questi imprenditori, così come gli altri operanti nel Sannio non chiedono aiuti, sconti o assistenzialismo ma solo il rispetto dei loro diritti” –ha concluso il presidente di Cidec Campania, Milena Petrucciani.