Salerno: il dir.resp. Rita Occidente Lupo all’Ept con “Vite in strada”

Vite in strada  è il libro di Rita Occidente Lupo, nota giornalista salernitana, presentato questo pomeriggio presso la sala convegni dell’E.P.T. di Salerno, alla presenza di un parterre importante: il Questore di Salerno, dr. Vincenzo Roca, il Comandante della Capitaneria di porto di Salerno, dr. Claudio Mollica, l’Amministratore dell’E.P.T., dr.ssa Marisa Prearo, e la Presidente dell’Associazione Culturale “La Tavolozza”, dr.ssa Rosita Sabetta. Un libro che parla di emarginazione, diseredati, clochard. Una pubblicazione che affronta, quindi, anche il problema degli immigrati non integrati nel tessuto sociale e costretti a vivere, al pari dei barboni, per strada e di espedienti. Ed è proprio dalla pubblicazione di questo libro che ha avuto inizio il percorso che il quotidiano internet DentroSalerno.it, diretto da Rita Occidente Lupo, ha avviato con la Polizia di Stato, rivolto alle diverse sfaccettature della Immigrazione e Legalità. Una pubblicazione il cui nucleo essenziale è rappresentato dalle interviste fatte dall’autrice a persone che, nella nostra città, vivono ai margini, dormendo all’aperto oppure presso centri di accoglienza per indigenti. Il dialogo, permeato da uno stile giornalistico e da una grande sensibilità verso i più deboli, fa emergere il punto di vista degli intervistati e fa luce su una realtà spesso conosciuta solo in superficie e proprio per questo stereotipata nell’immaginario collettivo. Rita Occidente Lupo, con questa inchiesta giornalistica, affronta con grande attenzione il delicato problema della società multietnica e della comunicazione al suo interno, spesso penalizzante per gli immigrati. La giornalista si sofferma poi su alcuni aspetti e problematiche particolari, come è il caso delle donne dei paesi dell’est che si distinguono per la loro capacità di svolgere il lavoro di badanti, un’attività molto delicata ed utile socialmente, ma anche per la loro fama di “rovina famiglie”, essendo oggetto dei desideri sessuali di molti uomini italiani sposati. Nel libro, inoltre, sono riportate due interviste fatte alcuni anni fa dall’autrice al Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca ed al primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Luigi Gravagnuolo. Entrambi hanno parlato della necessità di realizzare strutture ricettive per clochard e stranieri indigenti: a tutt’oggi, sembra che tali proclami siano ancora nella fase progettuale, eppure ne sono passati di anni. Il dibattito è stato aperto dalla dr.ssa Marisa Prearo che ha sottolineato come l’E.P.T. stia privilegiando l’apertura dell’Ente alla cultura, mediante l’organizzazione quasi quotidiana di eventi  e convegni, in modo da avvicinare l’Ufficio pubblico ai cittadini. Tutto ciò nella convinzione che gli eventi culturali sono molto importanti per stimolare la crescita sociale, per la promozione turistica del territorio nello spirito dell’ospitalità e dell’accoglienza. Principi questi ultimi che dovrebbero valere a maggior ragione nei confronti degli immigrati e degli indigenti in genere. E’ toccato poi al dr. Claudio Mollica prendere la parola, parlando della sua esperienza lavorativa a Genova, dove ha potuto approfondire il fenomeno dell’emigrazione degli italiani in America alla fine dell’800 ed agli inizi del ‘900. La  ricostruzione di questi viaggi importanti dimostra come storie di vita che riflettono il clima dell’epoca presentino ancora oggi linee di attualità con le problematiche della società multietnica odierna. Basti pensare che ancora oggi vivono nel mondo, al di fuori del territorio italiano, diversi milioni di oriundi italiani. Un’altra Italia orgogliosa delle sue origini. Ha concluso gli interventi il Questore, dr. Vincenzo Roca che ha iniziato ad esaminare in primis lo stile narrativo dell’autrice, definito essenziale, diretto ed efficace essendo in grado di proiettare immagini attraverso le parole. In alcuni tratti anche poetico. Il dr. Roca si è soffermato sull’aspetto giuridico della vicenda dei clochard e degli stranieri diseredati, per poi raccontare degli aneddoti vissuti durante la sua esperienza professionale. Ha sottolineato come il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che risale al lontano anno 1931, nel titolo VI collocava tali categorie di esseri umani tra le “persone pericolose per la società”, ponendo a carico di tutti i cittadini l’obbligo di denunciarne la presenza molesta all’Autorità di Polizia per sollecitare un intervento risolutivo a garanzia della sicurezza pubblica. Tale obbligo, per fortuna, oggi non è più esistente a seguito dell’entrata in vigore della famosa Legge 180 del 1978 (nota anche come Legge Basaglia). All’epoca, inoltre, vigeva il divieto assoluto di mendicare, mentre oggi tale attività è ritenuta perseguibile solo in caso sia svolta con metodi fastidiosi e petulanti. Ma nonostante la presenza oggi di una legislazione più tollerante ed una maggiore predisposizione al dialogo ed alla solidarietà sociale, è capitato, in un passato abbastanza recente, al dr. Roca, in qualità di Dirigente della Polfer di Napoli, di ricevere segnalazioni, da parte di cittadini napoletani, della pericolosa presenza di troppi clochard ed immigrati nei pressi della stazione ferroviaria partenopea, con conseguente richiesta di un intervento radicale e risolutivo della vicenda da parte delle Forze dell’Ordine. A tal proposito il dr. Roca ha ricordato ai presenti come il D.P.R. 616 del 1977, all’art. 19, ha previsto espressamente che l’assistenza alle persone bisognose ed indigenti sia di competenza dei Comuni. Dall’anno 1980, infatti, gli Amministratori locali hanno iniziato a porsi il problema della creazione di centri di accoglienza dove collocare gli indigenti ed i bisognosi. Insomma, secondo il punto di vista del Questore, il problema andrebbe affrontato sempre con il giusto equilibrio tra l’esigenza di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica e la necessità di cercare di risolvere i problemi attraverso il dialogo e la solidarietà sociale. Tale linea guida è quella seguita dal dr. Roca anche quando parla ai suoi poliziotti, come è avvenuto in un suo intervento formativo durante un seminario di aggiornamento professionale. Il Questore prima di spiegare ai poliziotti presenti in aula come rispettare i dettami della legge nei confronti di clochard, diseredati ed immigrati, ha raccontato loro un aneddoto molto significativo. Ha letto loro un documento ufficiale, emesso da un organo governativo, contenente un rapporto dettagliato sugli immigrati presenti nel paese. Da tale rapporto è emerso che la concezione comune dei cittadini e delle Autorità nei confronti degli immigrati faceva apparire questi ultimi come: puzzolenti in quanto poco avvezzi all’uso dell’acqua e per nulla dediti all’igiene personale; invadenti, essendo capaci, dopo essere arrivati da imbarcati su autentiche zattere del mare, di occupare case anche nei centri cittadini, abitandoci ammassati come le bestie, numerosissimi in pochi metri quadrati; violenti e depravati, propensi a stuprare e maltrattare le donne per loro indole e cultura. Un quadro sorprendentemente simile all’attuale situazione che si sta vivendo nel nostro paese; sorprendente perché il documento in questione era del 1912 e fu elaborato dal Congresso americano in riferimento agli immigrati italiani negli Stati Uniti.

Roberto Trucillo

 

2 pensieri su “Salerno: il dir.resp. Rita Occidente Lupo all’Ept con “Vite in strada”

  1. Congratulazioni vivissime alla Direttrice Rita Occidente Lupo per l’importante successo professionale raggiunto. I più belli tra gli auguri a Rita, come Persona, come donna, per la sensibilità e l’attenzione dimostrata verso chi non ha voce, non ha diritti. Dietro un’impresa speciale, si nasconde una persona speciale. A Rita tutta la mia stima e, se mi è concesso, tuttala mia amicizia.
    Giovanna

  2. Desidero esrimere le più vive congratulazioni alla cara dottoressa Rita occidente Lupo per i suoi immani successi giornalistici e umanitari che giornaliermente gli vengono elargiti. Siamo fieri di Lei, Dottoressa, grazie per quello che fa per Salerno.

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