Bolano e dintorni in missione

Padre Oliviero Ferro

Seconda puntata di una esperienza collaudata. Dopo la prima in zona Battipaglia,la carovana saveriana si sposta in zona Baronissi e dintorni. L’entusiasmo è tanto tra i giovani, venuti da Bolano, Fisciano, Caprecano, Coperchia, Mercato  S.Severino, Sava, Settefichi, Carpineto e dintorni. Il tema dei “volti e diritti dei bambini, giovani, adulti, anziani” è qualcosa che affascina,come ci diranno i giovani che ora ascolteremo. Ecco a voi Assunta(14 anni). E’ venuta perché le piace stare con gli altri ed è interessata alla proposta dei Missionari Saveriani, che la fanno sentire in una realtà diversa. Ci dice di avere scoperto che i bambini di altre parti del mondo hanno molto fantasia e creatività. Invece noi siamo molto scarsi, attaccati al computer, cellulare, televisione e non sviluppiamo i nostri talenti. Crede che per il futuro potrebbe impegnarsi a rendere il mondo migliore, soprattutto dove vive. Ha visto che la gente era contenta di dare i vestiti (che verranno venduti per aiutare le missioni),ma non hanno avuto molte possibilità di dialogare. Invece Giovanna (12 anni) è stata invitata da un’amica che le ha fatto capire che in questo campo è facile fare amicizia, giocare e socializzare. Ha capito che è importante allargare il proprio cerchio di amicizie. E pensa che per il futuro dovrebbe imparare a rendersi conto dei bisogni degli altri. Il terzo della compagnia è Antonio (19 anni). Viene dall’Azione Cattolica di mercato S. Severino ed è stato invitato a partecipare dai Missionari. Nella sua riflessione, ci fa  capire che ha trovato un gruppo di amici, di persone aperte e sincere. Non ci sono gruppetti. Una cosa che lo ha meravigliato è che nella raccolta , si è accorto quanti vestiti, borse, scarpe la gente custodisca negli armadi. Infine lo ha fatto pensare il fatto che se ai bambini vengono riconosciuti i diritti, potranno crescere, cioè diventare giovani, adulti e anziani. Questa esperienza lo ha fatto crescere sia spiritualmente che nella formazione personale e del carattere. L’ultimo arrivato è Michelangelo (15 anni). E’ venuto perché gli animatori negli incontri hanno parlato di questa esperienza e si è detto che  valeva la pena fare qualcosa per le missioni. Ciò che lo ha fatto riflettere è il fatto che,pur venendo da paesi diversi, si è riusciti a fare un unico gruppo e che ognuno riesce a trovare ciò che sa fare meglio. Ha capito che i giovani d’oggi sono molto criticati e poco incoraggiati. Pensa che questa esperienza sia positiva e che sia una buona cosa condividerla con i suoi amici.