Roccapiemonte: Sorveglianza Speciale della P.S. a Passamano

 Come già comunicato di recente agli organi di informazione, si registra un aumento dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, su proposta del Questore di Salerno, relativi alle misure di prevenzione. In particolare sono aumentate le proposte di Sorveglianza Speciale, con le quali vengono imposti obblighi che limitano la libertà di circolazione a persone ritenute pericolose socialmente, ma anche gli Avvisi Orali e le proposte di prevenzione patrimoniale. L’incremento delle misure di prevenzione è significativo di un maggiore controllo dei soggetti con propensione criminale ai quali, con l’assoggettamento a tali provvedimenti, vengono limitate le possibilità di delinquere. In tale ottica, i Giudici del Tribunale di Salerno, su proposta del Questore, Dr. Vincenzo Roca, hanno applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della Pubblica Sicurezza, per la durata di 3 anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Mario Passamano, nato a Nocera Inferiore, residente a Roccapiemonte, di anni 37. Nello specifico, il Questore, richiamata la pericolosità sociale del Passamano, desunta dai pregiudizi a suo carico, ha formulato la proposta di Sorveglianza Speciale accolta dal Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione. In particolare, Mario Passamano, già condannato, in passato, per detenzione di materie esplodenti e porto abusivo di armi nonché per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, è stato oggetto, nell’anno 2006, di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di usura aggravata in concorso. Quest’ultimo reato, all’epoca dei fatti, ha suscitato particolare allarme sociale nella zona dell’Agro Nocerino – Sarnese, anche in conseguenza delle modalità particolarmente violente della vicenda usuraia in danno della vittima. La proposte di Sorveglianza Speciale della P.S., predisposte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, diretta dal Dr. Raffaele Battista, tende a stigmatizzare la condotta di vita del pregiudicato che ha evidenziato la sua pericolosità sociale ed è ritenuto soggetto incline alle attività illecite. Si evidenzia che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che prescrive al destinatario di cercare un lavoro stabile, di comunicare alle competenti Autorità di P.S. i luoghi in cui fisserà la propria dimora con obbligo di recarsi tutti i giorni, ad orari prestabiliti, presso il competente ufficio di Polizia, di non allontanarsi senza preventivo avviso all’Autorità di P.S., di non associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza. Il sorvegliato speciale, inoltre, non può rincasare più tardi delle ore 21.00 ed uscire la mattina prima delle ore 6.00, non può detenere o portare armi né intrattenersi abitualmente nelle osterie o partecipare a pubbliche riunioni. La connessa misura di obbligo di soggiorno nel Comune di residenza tende a limitare la libertà di spostamento sul territorio, al fine di consentire una più penetrante attività di controllo dell’autorità incaricata della sorveglianza.