Salerno: Casapound Italia contro pedaggi Sa-Rc

Nella Notte i Militanti salernitani e calabresi dell’ Associazione Casapound Italia, hanno manifestato il loro dissenso nei confronti della Manovra Finanziaria che prevede l’istituzione di pedaggi sulla famigerata “A3 Salerno- Reggio Calabria”, attraverso l’affissione di decine di striscioni lungo tutta l’Autostrada. “Questa nostra iniziativa – dichiara Mimmo Gianturco, responsabile calabrese di CPI – esprime la nostra profonda contrarietà, nei confronti di quella che si annuncia essere l’ennesima operazione di estorsione istituzionale ai danni dei cittadini. L’A3 in numerosi anni di malagestione è diventata il simbolo per antonomasia dell’inefficenza e della negligenza, sia delle classi poltiche locali che degli appaltatori, entrambi responsabili del disastroso stato in cui tutt’ora versa. Con la Manovra Finanziaria si da il via all’ istallazione di caselli autostradali sull’ A3, ora solo nel tratto salernitano, poi, conoscendo l’ attuale classe politica, spingeranno per il pedaggio di tutta l’autostrada in questione”. “Noi – sottolinea Gianturco – siamo contro il pedeggio autostradale sull’ A3, perchè il servizio erogato nella nostra Terra, non merita assolutamente nessun , seppur minimo compenso, visto le condizioni in cui versa. Ancora in molti non hanno capito che la vera emergenza sarebbe la ristrutturazione e la normalizzazione del tratto stradale e della messa in sicurezza dell’ intero tratto autostradale ,per mettere fine non soltanto a un’era di sprechi di soldi pubblici ma anche a un serio pericolo per chi la percorre”.“Fra due anni- afferma il coordinatore salernitano Guido D’Amore- i primi 108 km da Salerno a Bonabitacolo saranno coperti da caselli per un costo compreso tra i tre e i cinque euro. E’ una misura che chiunque da anni percorre questo tratto autostradale non può accettare.”“Nel corso degli anni- prosegue D’Amore”- la Sa-Rc è diventata sinonimo di cattiva gestione per appalti pubblici e infrastrutture e ora dopo anni di lavori interrotti, saltuari e sbagliati vorrebbero anche farci pagare un servizio inesistente.”“Ci auguriamo- conclude D’Amore- che il Governo ritorni su questa decisione avversa alla maggioranza dei cittadini”