Salerno Sistemi: falso in bilancio?

Aldo Bianchini

Da qualche parte ho letto una notizia sulla mista Salerno Sistemi che giudico allucinante: “Questi problemi sono stati esposti a Vincenzo De Luca il 28 maggio scorso in una riunione al Comune con Montoro, Montera e Ferraro oltre al figlio del sindaco Piero e all’assessore Ermanno Guerra…..”.  Ho letteralmente riportato quanto letto per pormi al riparo da eventuali accuse di strumentalizzazione, ma la mia enorme meraviglia sta nel fatto che una notizia del genere possa passare inosservata e che chi l’ha scritta non abbia pensato, neppure per un secondo, non dico allo scandalo ma quantomeno alla singolarità di detta presenza. Niente, silenzio totale. Io non ha frequentato nessuna scuola di giornalismo, ma la prima domanda (anche da semplice cittadino) che mi sono posto dopo aver letto la notizia è la seguente: “Ma che ci faceva il figlio del sindaco in quella riunione, ovvero in quale veste era presente, semmai ne avesse avuta una?”. Fino al momento in cui scrivo non ho trovato alcuna nomina che possa giustificare simile presenza, probabilmente mi sbaglio ed attendo fiducioso una risposta. L’argomento che voglio trattare, al di là di Piero De Luca, è però un altro. Riguarda il buco di oltre 5milioni di euro riscontrato nelle casse di Salerno Sistemi, buco che ha indotto tre professionisti di vaglia quali Maurizio Montoro, Giovanni Ferraro e Americo Montera a non accettare gli incarichi che Vincenzo De Luca aveva strombazzato ai quattro venti il 20 maggio 2010 per ridare, forse, forza e credibilità ad una società allo sfascio più completo. E qui viene logica un’altra domanda: “Ma non ci sono tutti gli estremi per poter avanzare l’ipotesi di falso in bilancio?”. La cosa, ovviamente, sarebbe di una gravità assoluta nonostante le ultime leggi in materia volute proprio dal “Cavaliere”, leggi che potrebbero servire proprio a De Luca per evitare un clamoroso scandalo anche in considerazione del fatto che la mista in questione è assimilabile ad una qualsiasi società commerciale con tutti gli oneri di natura fiscale gravanti su dette società. E’ anche vero che per dette “poste in bilancio” la prassi vorrebbe un ripetersi della loro immissione anno per anno, ma non all’infinito. Ma c’è una ulteriore considerazione da fare perché il dubbio c’è ed è forte. Comincio a pensare che al di là del buco nel bilancio anche la presenza del figlio del sindaco possa aver infastidito, semmai solo sul piano squisitamente psicologico, i tre professionisti fino al punto di averli indotti alla rinuncia. Oltretutto il perseverare nell’errore, cioè rimettere in bilancio sempre la stessa cifra inesigibile, ha consentito al Comune di non dover ripianare il deficit con un aumento di capitale. Del resto sarebbe stato davvero impossibile al Comune, smanioso di prelevare soldi dalle miste, dover ripianare i debiti della più grossa partecipata. Anche se resta un ultimo problema che, probabilmente, Montoro, Montera e Ferraro hanno abilmente schivato: “Quanti soldi Salerno Sistemi ha offerto al Comune in questi ultimi anni e ancora, i soldi messi in bilancio come inesigibili riguardano lo stesso Comune?”. L’eventuale risposta, da sola, ci darebbe la soluzione del problema.

 

3 pensieri su “Salerno Sistemi: falso in bilancio?

  1. Ecco: se il compito dei giornalisti è anche quello di aiutare a capire, di fare domande scomode e di andare oltre la notizia, allora Bianchini è un vero giornalista. Uno dei pochi. Cosa ci faceva il figlio del sindaco all’incontro – verosimilmente riservato – in cui i professionisti incaricati dal papà riferivano dei buchi nel bilancio della Salerno Sistemati? Tranne Bianchini, non se l’è chiesto nessuno. Eppure, a parte la grottesca vicenda economico finanziaria (e le relative implicazioni ben segnalate nell’articolo) la presenza dell’avv. Piero De Luca all’incontro è la vera notizia, che la dice lunga sul modo di amministrare la cosa pubblica e di come – per De Luca – il comune di Salerno sia “cosa di famiglia”.

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