Fioroni: Mezzogiorno & Innovazione

Aldo Bianchini

L’esigenza di avviare percorsi di informazione e di formazione inerenti l’attività politica è sempre più avvertita. Soprattutto in un’epoca in cui la politica sembra allontanarsi sempre più dal linguaggio che un tempo era comune anche nell’immaginario della gente. Recenti sondaggi di opinione confermano che esiste una diffusa domanda –anche tra le fasce giovanili- di “conoscenza  della politica”  intesa come  “servizio” o, in qualche caso, di “missione” per il bene comune. Sulla base di questi presupposti l’associazione culturale “L’Accento”, presieduta dall’avv. Antonio D’Alessio, ha partorito l’idea progettuale di una vera e propria scuola di formazione politica organizzando diversi incontri con illustri personaggi. Il tema di oggi, di grande spessore, si può riassumere nella citazione: “Mezzogiorno & Innovazione: necessità del rinnovo della classe politica” sul quale ha dissertato l’on. Prof. Giuseppe Fioroni (già ministro della pubblica istruzione nell’ultimo governo Prodi). In precedenza, nei mesi scorsi, si è parlato di “Cultura & Politica” con l’on. Ciriaco De Mita, di “Legalità e lotta ai poteri criminali” con il procuratore della repubblica dr. Franco Roberti,  di “Giustizia & Politica: una questione non risolta con l’on. Prof. Nicola Mancino (vice presidente del CSM), del “Ruolo dei partiti per il rinnovamento della politica” con l’on. Dario Franceschini, di “Politica & Pubblica Amministrazione” con il prof. Nicolais  e delle “Nuove frontiere dell’ambiente” con l’on. Ermete Realacci. Il comitato scientifico de “L’Accento” è composto dai proff. Pasquale Stanzione, Francesco De Simone e Roberto Racinaro,  dal dott. Giovanni D’Angelo, dall’imprenditore Pierluigi Pastore e dall’avv. Paolo Carbone. I workshop formativi per l’attività politica hanno ottenuto, in ogni seduta, un chiaro successo di partecipanti che con grande interesse hanno seguito, nei saloni dell’Hotel Mediterranea di Salerno, le diverse relazioni. L’associazione è intitolata alla memoria del prof. Vincenzo Buonocore ed è stata fondata dall’on. Tino Iannuzzi (parlamentare del PD) che ha, ovviamente, presentato anche il suo illustre ospite prof. Fioroni. “Le forze politiche oggi –ha detto Iannuzzi- devono guardare ai concetti valoriali per potersi candidare al ruolo di governo del paese, in caso contrario non c’è alcuna speranza anche per un grande partito come il PD. Tenendo anche conto delle profonde convinzioni religiose del popolo italiano anche in relazione all’etica della vita. Il Paese rimane unico ed indivisibile se non dichiara ogni giorno le differenze sociali, politiche, economiche ed imprenditoriali tra il presunto buon governo del nord e l’altrettanto presunto mal governo del sud dove invece ci sono tanti amministratori di assoluto valore. Mai come in questi due anni di governo Berlusconi il mezzogiorno è stato tanto martoriato dalle scelte scellerate del governo centrale. E’ vergognoso il silenzio con cui Caldoro accetta tagli drammatici e introduzione di pedaggi pesanti. Così non si difende il Mezzogiorno e la drammatica situazione dell’occupazione”. La parola passa, poi, a Giuseppe Fioroni che racconta di una “voglia di rinnovare i partiti” che pervade soprattutto il Partito Democratico. “Quando ci si accanisce contro i partiti si manifesta la voglia di sfasciare i partiti e con essi le istituzioni senza neppure cambiare la Costituzione” questo secondo Fioroni sta facendo con grande abilità Silvio Berlusconi distraendo la pubblica opinione sul problema del rinnovo della Carta avendo come obiettivo lo sfascio delle istituzioni. “Il partito del leader –ha detto Fioroni- non è altro che uno strumento del leader per la conquista e la gestione del potere e l’annullamento delle istituzioni”. E’ questo il virus che ha aggredito anche il Partito Democratico –parole di Fioroni- che non saputo resistere alla voglia di incamminarsi sulla via del berlusconismo strisciante. Bisognerebbe sempre discutere e fare la sintesi di ciò che diciamo –ha continuato Fioroni- per costruire la democrazia ed il futuro. “Rischiamo di non essere orgogliosi di difendere un modello di democrazia e con esso i principi indefettibile della Carta Costituzionale”, questo in sintesi il pensiero di Fioroni. Il presidente Berlusconi con la legge elettorale ha creato uno strumento personale di repubblica presidenziale strisciante, strumento che con grande abilità utilizza in ogni atto della vita pubblica ed istituzionale. Di questo –ha detto Fioroni- siamo tutti colpevoli. La rinascita del PD passa attraverso il cambiamento del gruppo dirigente che, in questo momento, appare ibrido e non consente al cittadino di essere protagonista della propria vita attraverso l’identità e l’appartenenza. La politica, in effetti, non può essere solo razionalità e calcolo, la politica è anche passione, così come il partito non è una stanza bianca. Un partito avaloriale può essere solo il partito di Berlusconi e non il partito del popolo e dei cittadini che si atteggia anche a riformista. E’ questa la svolta che dobbiamo dare –ha concluso Fioroni-  per poter realmente cambiare il destino del Mezzogiorno.