Avellino: Iannaccone, Sibilia? Guida la prima giunta provinciale ribaltonista del Paese

“Durante il consiglio provinciale di ieri abbiamo avuto la dimostrazione che la Giunta Sibilia si regge sui voti di consiglieri provinciali eletti nelle fila dell’opposizione: siamo dinanzi alla prima Giunta provinciale ribaltonista del Paese.” E’ quanto afferma Arturo Iannaccone che commenta così l’esito della seduta di  Consiglio Provinciale tenutasi nella giornata di ieri. “Il tentativo di rovesciare la responsabilità di quanto accaduto su Noi Sud – prosegue il parlamentare – è oltremodo stucchevole. Il nostro partito, per bocca del suo gruppo consiliare e dei suoi dirigenti, si è limitato a chiedere la conferma delle posizioni già acquisiste, rivendicando il diritto a scegliere la propria rappresentanza in Giunta; un diritto ampiamente riconosciuto al PDL e all’UDC e negato a Noi Sud.” “Trincerarsi, come fa Venuti, dietro il rispetto del consenso elettorale ottenuto da Gnerre e Del Mastro – spiega il segretario di Noi Sud – significa sbeffeggiare la legge che non prevede la figura dell’assessore eletto e che, non a caso, impone le dimissioni dei consiglieri provinciali chiamati ad occupare un posto in Giunta. Lo smemorato Venuti dimentica che l’allora capogruppo della Margherita, Giuseppe De Mita, nella passata consiliatura, non confermò Alaia pur essendo stato eletto in Consiglio Provinciale. Lo stesso capogruppo dell’Udc si arrampica sugli specchi pur di tentare di giustificare le decisioni poco meditate del Presidente Sibilia che avvantaggiano un’Udc sovradimensionata e che si appresta a mettere le mani sugli enti con la subalterna complicità del PDL e di Sibilia.” Iannaccone interviene poi sulla conferenza stampa tenuta stamani dagli assessori Gnerre e Del Mastro: “Sono due assessori clandestini – afferma Iannaccone – , privi di alcuna legittimità, ampiamente, coralmente e unanimemente sfiduciati dai consiglieri provinciali e da tutto il gruppo dirigente di Noi Sud. Se Del Mastro e Gnerre ribadiscono la loro appartenenza al nostro partito, devono essere consequenziali favorendo quel chiarimento interno che viene chiesto a più voci da tutti i dirigenti e da tutti gli amministratori che si riconoscono sulle nostre posizioni.” “Per quanto ci riguarda – conclude Iannaccone -, Gnerre e Del Mastro, non avendo presentato le dimissioni, sono già a tutti gli effetti fuori dal partito avendo con il loro comportamento messo a rischio l’unità e l’autonomia di Noi Sud.”