Salerno: morire…in solitudine!

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Il decesso sul Lungomare cittadino, di un bosniaco, Baira Movic Franio, 46 anni, fa riflettere. Sul tasso di disagio che ancora alligna in città.  L’uomo sarebbe deceduto per arresto cardiaco. Già conosciuto alle Forze dell’Ordine, il clochard colto da improvviso malore. “Siamo intervenuti tempestivamente-ha dichiarato il questore di Salerno Vincenzo Roca-per l’ allerta tempestivo dei passanti, alle Forze dell’Ordine. La Polizia di Stato, sempre in prima linea contro la crimunalità e la delinqenza. La sicurezza partecipata, che responsabilizza la coscienza civica, sembra metabolizzata da tanti, un tempo quasi timorosi di denunciare crimini. Il territorio provinciale, che registra le Forze di Polizia sempre attente a prevenire la piaga del crimine, continua senza battute d’arresto…ad arrestare il malaffare. In qualsiasi angolo esso s’annidi!” Un’altra vita relegata al marciapiedi di fortuna. Logorata dall’asfalto metropolitano, spesso avaro di comfort. E di solidarietà. Quello che scuote è che una vita umana affoghi  nell’indifferenza generale. Dopo il primitivo allarme al 118 ed alle Forze di Polizia, di un barbone che scompare, non interessa quasi ad alcuno. Eppure ci sono tante vite, spesso bucate dalla solitudine, strizzate dall’inedia dell’indifferenza. Salerno, che vanta un Crescent, che intende sfidare Piazza del Plebiscito e Piazza San Pietro, a detta dello stesso sindaco Vincenzo De Luca, ancora fagocita omissioni nelle strutture. Di quali locali residenziali disponga per arginare il disagio, ancora bco nero sulla mappa topografica! Eccezion fatta, pardon, per quelle che vantano il made Caritas, in Via Botteghelle o nella zona orientale della city, dove ancora una volta è la solidarietà religiosa, la molla dell’accoglienza!!!