Salerno: Questura, sorveglianza speciale per Daniele Tortora

Come già comunicato in occasione del 158° anniversario della Fondazione della Polizia, si registra un aumento dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, su proposta del Questore di Salerno, relativi alle misure di prevenzione. In particolare sono aumentate le proposte di Sorveglianza Speciale, con le quali vengono imposti obblighi che limitano la libertà di circolazione a persone ritenute pericolose socialmente, ma anche gli Avvisi Orali e le proposte di prevenzione patrimoniale. L’incremento delle misure di prevenzione è significativo di un maggiore controllo dei soggetti con propensione criminale ai quali, con l’assoggettamento a tali provvedimenti, vengono limitate le possibilità di delinquere. In tale ottica, i Giudici del Tribunale di Salerno, su proposta del Questore, Dr. Vincenzo Roca, hanno applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della Pubblica Sicurezza, per la durata di due anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Daniele Tortora, nato a Cava de’ Tirreni (SA), residente a Nocera Superiore, di anni 25. Nello specifico, il Questore, richiamata la pericolosità sociale del Tortora, desunta dai pregiudizi a suo carico, ha formulato la proposta di Sorveglianza Speciale accolta dal Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione. In particolare, Daniele Tortora, nell’anno 2007, fu arrestato dai Poliziotti della Squadra Mobile di Salerno i quali accertarono che nel periodo 4 à 11 luglio di quello stesso anno, aveva collocato, insieme ad altri complici anch’essi indagati, ordigni esplosivi presso esercizi commerciali della città di Cava de’ Tirreni, di notte ed in luoghi abitati, provocando ingenti danni ai proprietari di tali attività, avvalendosi di metodi camorristici sintomatici di una strategia criminale basata sulla intimidazione, portata avanti con eclatanti eventi criminosi commessi in un breve arco di tempo. Giova precisare che tali gravi fatti ascritti agli indagati, furono commessi con un totale disprezzo sia del diritto delle persone offese ad esercitare attività commerciale, secondo le regole del mercato, sia della stessa incolumità pubblica, fattori che costituiscono concreta intimidazione per la generalità degli operatori economici e per l’intera comunità cittadina, tipici del metodo mafioso. La proposte di Sorveglianza Speciale della P.S., predisposte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, diretta dal Dr. Raffaele Battista, tende a stigmatizzare la condotta di vita del pregiudicato che ha evidenziato la sua pericolosità sociale ed è ritenuto soggetto incline alle attività illecite. Si evidenzia che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che prescrive al destinatario di cercare un lavoro stabile, di comunicare alle competenti Autorità di P.S. i luoghi in cui fisserà la propria dimora con obbligo di recarsi tutti i giorni, ad orari prestabiliti, presso il competente ufficio di Polizia, di non allontanarsi senza preventivo avviso all’Autorità di P.S., di non associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza. Il sorvegliato speciale, inoltre, non può rincasare più tardi delle ore 21.00 ed uscire la mattina prima delle ore 8.00, non può detenere o portare armi né intrattenersi abitualmente nelle osterie o partecipare a pubbliche riunioni. La connessa misura di obbligo di soggiorno nel Comune di residenza tende a limitare la libertà di spostamento sul territorio, al fine di consentire una più penetrante attività di controllo dell’autorità incaricata della sorveglianza.