Salerno: la scuola di vita del Coro chiude Arti di Maggio

Gran finale domenica 30 maggio per la terza edizione della rassegna “Arti di Maggio”, promossa dall’Associazione Seventh Degree dell’ Università di Salerno, con il contributo del Comune di Salerno – Assessorato Beni Culturali e Portualità Turistica – in collaborazione con il ministero Beni Culturali e le Soprintendenze per i B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino, il Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”- con il Galà conclusivo del III Meeting Internazionale dei Cori Universitari. Alle ore 21, nella ritrovata cornice della chiesa dell’Addolorata prenderà il via il concerto che vedrà sul palcoscenico alternarsi ben cinque formazioni con altrettanti programmi diversi che spazieranno dalla musica pop, al Rinascimento, dal Barocco alla musica corale contemporanea: il Concentus Musicus Patavinus, formazione dell’Università di Padova, diretta da Fabio Framba, il salernitano “Ad libitum” coro ospite guidato da Raffella Scafuri, riascolteremo, poi, il coro dell’Università di Verona, diretto da Luca Marchetti, che cederà il testimone ai Laeti Cantores, preparati da Roberto Maggio, per chiudere con la formazione ospitante ovvero l’Ensemble vocale Principe di Sanseverino, dell’ Università di Salerno, diretto da Antonello Mercurio, parte integrante dell’Associazione Seventh Degree organizzatrice dell’intera manifestazione. Il canto e le voci di uomini e donne, provenienti da ogni parte dell’Italia e quest’anno anche da oltreoceano, con l’apertura del Meeting, affidata agli University Singers dell’ università del Missouri, unificano, sotto il segno della pace, storie e culture differenti. E’ il Micu un evento che, al di là del valore in sé, assegna a Salerno un ruolo ed una funzione importante nella storia degli scambi culturali ed artistico-morali del nostro Paese. La nostra città, con la bellezza dei suoi luoghi e la vocazione e passione civile della sua gente, può concorrere, degnamente al formarsi di una coscienza generale che faccia del nostro splendido meridione, in questa tormentata fase della storia del mondo, un luogo di pace, un’area d’incontro, della conoscenza e ri-conoscenza dell’altrui diversità. La musica, il canto corale sono una fatica d’amore, rappresentano  lo stesso specchio attraverso cui Dioniso guardò e vide il mondo, prendendo coscienza di sé, conoscendosi e facendosi conoscere, lo specchio deformante del creato. Il  pubblico, che non vorrà mancare a questo particolare, festoso, appuntamento sarà investito dall’ onda sonora di questi ragazzi, i quali,  “pulendo” lo specchio da cui tutto diparte,  manifesteranno la verità, la gethosyne, con occhi che s’aprono al sogno, la gioia della musica.